Tu chiamale se vuoi emozioni

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    Hola mi vida,
    oggi è il giorno del tuo compleanno e come al solito ho avuto delle difficoltà enormi a pensare cosa regalarti. Non perché non ti conosca, o non sappia cosa sia a te gradito. Infatti, delle volte penso di conoscere meglio te, che me stessa: mi basta osservarti pochi secondi per comprendere da un tuo sguardo, da un movimento impercettibile del tuo viso, se sei triste, arrabbiata oppure felice, se il tuo cuore è cupo, oppure allegro.
    Il punto è che cercavo qualcosa di speciale come te; qualcosa che non dimenticherai mai; qualcosa che ti arrivi diritto al cuore; qualcosa che ti ricordi che la vita è strana ed il destino si prenderà gioco di te non una volta, ma mille volte. Alla fine di tutto però, quando meno te lo aspetterai, nel momento in cui ti sentirai ormai piegata, spezzata, senza più forze, senza più speranze per il futuro, la vita, il fato, il destino, ti sorprenderanno di nuovo e tu ritornerai a vivere a gioire, come non avevi mai fatto prima.
    Ti scrivo queste cose, perché a me è successa la stessa cosa: nel momento peggiore della mia esistenza, la vita mi ha voluto regalare la cosa più bella e più preziosa che oggi possiedo, e da cui è derivata una cosa ancora più preziosa.
    Ti conosco, e lo so che in questo momento non starai più pensando a cosa ho scritto, ma sarai soltanto curiosa ed impaziente di aprire la piccola scatola di colore rosso, dove era appoggiato il biglietto che stai ora leggendo.
    In quella scatola troverai una parte della mia vita: la più importante. Devi sapere che in passato tenevo un diario dove annotavo tutti i miei stati d'animo, gli avvenimenti più salienti ecc.
    In questo giorno speciale, ti voglio rendere partecipe delle mie emozioni, voglio condividerle con te che sei parte della mia mia vita, che occupi il mio cuore ed i miei pensieri in modo incessante; a te che rendi unico ogni mio giorno.
    Quando arriverai sino infondo, sono sicura che capirai il perché di questo mio regalo così strano, ma al tempo stesso così vero, perchè ti sto donando una parte di me, ma anche una parte di te.
    Apri, ed inizia a leggere quello che è stato, per intravedere quello che sarà.
    Te quiero mi vida (non dimenticarlo mai!)

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    14 Febbraio 2008

    Oggi, dopo tantissimi anni ho rincontrato Pepa. Mi ha fatto uno strano effetto rivederla, soprattutto ripensando a come ci eravamo lasciate l'ultima volta e a tutto il putiferio che si era scatenato intorno a noi.
    Ho provato, quasi tenerezza per lei, perché alla fine è stata solo lei a pagare le conseguenze di una bravata semi-adolescenziale.
    Lei che fin da bambina non ha mai avuto paura di nulla; lei che ho sempre ammirato per il suo coraggio e la sua spavalderia; lei che è sempre stata il mio esatto opposto, ma che ho sempre invidiato per il suo modo di vivere la vita e a cui avrei sempre voluto un po' assomigliare.
    Dopo il giorno in cui un po' per scherzo, un po' per curiosità – complice uno spinello – ci siamo baciate, senza sapere né il come, né il perché, non ho più rivisto Pepa.
    Infatti, dopo l'ennesima sceneggiata di suo padre e di mio padre – secondo i quali avevamo dato scandalo, durante la comunione della loro nipotina - Pepa ha preso le sue cose e di notte è partita, è andata via senza dire a nessuno la sua meta.
    Ed ora a distanza di tantissimi anni, me la sono ritrovata di nuovo di fronte, ho rivisto il suo sorriso ammaliatore ed il suo sguardo profondo e sincero.
    Che dire, rivederla mi ha fatto tornare indietro di tanti anni, mi ha fatto pensare a quando avevo diciotto anni, a quel bacio. Ma soprattutto mi ha fatto pensare a cosa sarebbe accaduto se Pepa non fosse andata via quella sera. A cosa ci saremmo dette l'indomani, o a cosa non ci saremmo dette per l'imbarazzo che, forse, avremmo provato entrambe.
    Come vorrei avere di nuovo 18 anni!

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    (aggiornamento del 08-10-09)

    20 Febbraio 2008

    Io adoro mio padre, e come tutte le bambine da piccola sono stata follemente innamorata di lui. Da quando è mancata mia madre, il rapporto con lui si è ulteriormente rafforzato, per me è un punto di riferimento importante. Però delle volte non lo comprendo, o più precisamente non comprendo la sua ruvidezza, la sua cocciutaggine e quel suo modo di fare estremamente maschilista, da patriarca che si deve imporre sempre sugli altri.
    Sicuramente, il tipo di lavoro che svolge ha influito molto sulla formazione del suo carattere, ma tutto ha un limite: questa sera a casa di Lola, ha veramente esagerato.
    Stavamo cenando, e nel momento in cui Paco, ha annunciato che Pepa si sarebbe fermata a San Antonio, lui cosa fa?Invece, di essere contento per Paco che dopo tanti anni ha ritrovato sua sorella, inizia a tirare frecciatine e battutine di quart'ordine a Pepa. Ovviamente, non si è dimenticato di tirare fuori la storia del bacio che ci siamo date durante la Comunione di Sara, accusando Pepa, di avermi drogato. Nel momento in cui ha detto queste cose ho sentito la necessità di intervenire per difendere Pepa, come lei aveva fatto molti anni prima, con me.
    E le parole mi sono uscite dalla bocca da sole: nessuno mi aveva drogata; quello spinello me l'ero fumato di mia spontanea volontà; mi stavo divertendo, stavo ballando e tutto ad un tratto io e Pepa ci siamo baciate. Volevo far comprendere una volta per tutte a mio padre che la sua bambina, la sua adorata figlia aveva partecipato a quel “numeretto lesbico” (così come l'ha definito lui), volontariamente!
    O forse, volevo far comprendere a mio padre che la sua bambina era cresciuta e che prima di essere sua figlia, era una persona.

    24 Febbraio 2008

    Lo sguardo di Pepa mi imbarazza. Il suo modo di guardarmi, di scrutarmi, di osservarmi, mi mette decisamente in imbarazzo e mi fa agitare senza che io riesca a comprenderne il motivo.
    Oggi, mentre mi assisteva durante l'autopsia che ho effettuato a Julio Olmedo, mi è schizzato del sangue sul volto e lei, con una dolcezza infinita– che mi ha ricordato le carezze di mia madre – mi ha ripulito il viso.
    Inoltre, sono rimasta colpita dalla storia che mi ha raccontato: Pepa la dura, si è innamorata, guardando da una finestra una donna che piangeva....chi l'avrebbe mai detto?
    Ma, soprattutto, mi ha colpito il modo in cui ha raccontato la sua storia d'amore con questa donna, che per lei doveva essere veramente speciale, l'ho notato da come ne parlava, dalle parole che ha utilizzato, dalla tenerezza che traspariva dai suoi occhi.
    Non so bene perché, ma ad un certo punto ho sentito il bisogno di dirle che a me non piacciono le donne. Il motivo per cui ho pronunciato questa frase, non l'ho ancora capito appieno. Forse, questa mia esigenza sarà stata dettata da quello che è successo tanti anni fa tra di noi, o forse dal fatto che quando mi guarda io mi sento a disagio, perchè non mi guarda nello stesso modo in cui mi guardano le altre.
    Come direbbe Lola, la devo smettere di analizzare ogni mio comportamento o ogni mia reazione e di cercare il perché di tutte le cose. Rileggendo quello che ho scritto, direi che mia sorella ha ragione.

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    (aggiornamento del 10-10-09)



    28 Febbraio 2008


    Oggi è stata una giornataccia!Tra mio padre e Pepa, non so chi mi ha fatto incavolare di più!
    E' proprio vero, che il buongiorno si vede dal mattino! Infatti, questa mattina, mio padre è di nuovo partito all'attacco per combattere la sua crociata personale contro Pepa. Oggi, la sua brillante idea, per farle capire che non è la benvenuta nel commissariato, è stata quella di mandarla a pattugliare la zona dove hanno rinvenuto il cadavere di Julio Olmedo.
    Una Pepa, visibilmente irritata, gli ha fatto notare che l'incombente che le stava chiedendo di svolgere non aveva molto senso, in quanto - dopo tutta la polizia che si era vista in giro, negli ultimi giorni, in quel quartiere - nessun delinquente sarebbe stato così deficiente da bazzicarvi ancora.
    Ovviamente, mio padre le ha subito ricordato che gli ordini li impartisce lui!
    Avendo perfettamente capito che quell'ordine era stato impartito semplicemente per infastidire Pepa, non ci ho pensato due volte ed ho detto al Commissario Lorenzo Castro, che io sarei andata con l'Agente Miranda a perlustrare la zona.
    Penso che mio padre in quel preciso istante abbia maledetto – in silenzio – tutti i suoi “Santos Cojones!
    Alla fine, sono andata con Pepa pentendomene poco dopo!
    Stare da sola in macchina con lei, infatti, non è stato così semplice: il disagio iniziale che abbiamo provato entrambe era quasi palpabile.
    Non sapendo cos'altro fare, ho acceso la radio per spegnerla l'istante successivo, appena ho realizzato che stavano trasmettendo una canzone romantica.
    Per cercare di rompere il ghiaccio, ho confessato a Pepa, che lei è stata la prima persona che ho baciato. Il mio primo bacio l'ho dato a lei!
    Pepa all'inizio ha stentato a crederlo, ma penso che alla fine si sia convinta del fatto che le stessi dicendo la verità.
    Stava andando tutto bene fino a quando Pepa non ha deciso di erigersi a giustiziere della notte, nel momento in cui una macchina si è accostata alla nostra ed il tipo che era seduto sul sedile del passeggero ha iniziato a fare apprezzamenti un po' volgarotti a Pepa, e dulcis in fundo, ci ha mostrato il suo sedere.
    Pepa, in due secondi, ha preso la sua pistola è scesa dall'auto ed ha iniziato a dirle di tutti i colori al tipo, il quale non ha potuto far altro che subire in silenzio e darsela a gambe levate quando la mia collega impazzita aveva terminato il suo show serale!
    Quando le ho chiesto cosa le fosse passato per la testa, visto che eravamo nel mezzo di una missione - in più in incognito – lei mi ha risposto che c'era bisogno di qualcuno che insegnasse un po' di educazione a questa gente!
    Dopo questa risposta, sono giunta alla conclusione che mio padre ha ragione: Pepa è una testa calda, incapace di riflettere e pensare!Secondo lei, far ripetere ad un tipo – che ha una pistola puntata alla tempia – la frase “perdona e por favor”, ricordandogli che la deve dire tutte le volte che si rivolge ad una signora , è un modo per insegnare l'educazione alle persone!
    Meglio che la smetto di pensarci, perché mi sale un nervoso!

    2 Marzo 2008

    Pepa in questi giorni è giù di corda, lo noto dal fatto che non dà retta a nessuno ed è sfuggente.
    Ripensando a quello che è successo due sere fa, forse la mia reazione è stata un po' esagerata, non dovevo dirle che aveva ragione mio padre quando la definiva una testa calda, che non utilizzava il cervello.
    Sì, ho decisamente esagerato. Infondo, se ripenso alla scena del tipo con il culo all'aria, mi viene ancora da ridere!Sono due sere che rido da sola come una scema, ed è strano perché io sorrido poco in compagnia, figuriamoci da sola.
    In più quella sera, ho ricordato con piacere quel bacio. Ho ricordato la sensazione che mi aveva procurato e se proprio devo essere sincera, quel bacio mi è piaciuto molto di più rispetto a quello che, pochi mesi dopo, ho dato ad un ragazzo. Ho sempre dato la colpa di ciò all'effetto dello spinello, e anche ora credo che sia stato quello il motivo per cui – nonostante siano passati otto anni – ricordo sempre quel bacio come uno dei più belli e , sicuramente, come quello più dolce.
    Ora è meglio che vada a dormire, e che la smetta di scrivere queste cose da adolescenti, infondo eravamo solo due ragazzine.
    Nonostante ciò, è da due giorni che mi ritorna in mente in continuo la frase pronunciata da Pepa: “hai ragione tu Silvia, quel bacio allora è stata una scemenza, una ragazzata, se ci dovessimo baciare adesso sarebbe diverso”. Già, come sarebbe un nostro bacio adesso?
    Questa sera si vede che è la serata in cui mi vengono in mente tutte le cose più stupide di questo mondo. Sarà la vicinanza di Pepa, devo iniziare a preoccuparmi!
    Povera Pepa, se sapesse mai che scrivo queste cose di lei, non esiterebbe a puntarmi la magnum alla tempia per farmi dire “perdona e por favor”!
    Però, sento, nonostante tutto, di volerle bene, di aver trovato un'amica. Non lo so, è una mia sensazione, ma la sua vicinanza mi fa stare bene, mi mette allegria.

    3 Marzo 2008

    Ho trovato un'amica, finalmente una persona di cui potermi fidare.
    Quest'ultimo anno per me è stato duro: ho perso il mio bambino, si è conclusa definitivamente la mia relazione con Gonzalo ed ho toccato di nuovo il fondo, così come quando mi ero separata da Lucas.
    Fino a poche settimane fa, mi sentivo sola nel mio dolore, rinchiusa in me stessa ed attenta a che gli altri non si rendessero conto di quello che veramente stavo provando.
    Da quando è arrivata Pepa, non mi sento più così!
    E quando lei mi ha detto che voleva andare via da San Antonio, perché non aveva nessun motivo per restare, visto che tutti la odiavano, le ho chiesto di venire come me, che avevo qualcosa da mostrarle.
    L'ho portata a vedere le stelle, per dimostrarle che anche nel cielo di Madrid si possono ammirare e non solo a Siviglia. Infatti, la famosa sera dello suo show con il tipo del culo all'aria, si era lamentata del fatto che non si vedevano le stelle nel cielo di Madrid.
    Mentre eravamo sul cofano della macchina, Pepa ha iniziato a raccontarmi del fatto che a Siviglia le piace mettersi alla fine della pista di decollo degli aerei, in quanto la incanta la sensazione che prova quando vede un aereo passarle sopra, a soli cinque metri di distanza.
    Io mi sono ritrovata completamente rapita dai suoi discorsi. E non so se volontariamente oppure no, la sua mano ha sfiorato la mia. La mia reazione è stata quella di tirare immediatamente indietro la mia mano, ma alla fine le ho chiesto di restare a San Antonio, o meglio le ho detto che io volevo che lei restasse a San Antonio.
    Penso di averlo fatto perché ho bisogno dell'amicizia di Pepa, ho bisogno della sua solarità per uscire da questa gabbia buia in cui mi sono intrappolata da sola. Per ricominciare di nuovo a provare dei sentimenti, per liberarmi dall'aridità che ha invaso il mio io.
    Spero di aver fatto la cosa giusta!

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    (aggiornamento bis 10-10-09)



    14 Marzo 2008

    Sto bene, dopo tanto tempo, mi sento finalmente in pace come me stessa! La vicinanza di Pepa mi fa stare bene. La sua “pazzia” mi incanta, il suo sorriso mi trascina ed il suo sguardo non mi imbarazza più, mi fa semplicemente sentire speciale.

    18 Marzo 2008

    Devo essere impazzita!A furia di frequentare Pepa, mi devo essere bevuta il cervello!
    Questa sera Pepa, ha invitato me, Lola e Rita, all'addio al nubilato di una sua amica di Siviglia: piccolo particolare non ci aveva detto che la festa si sarebbe svolta in un locale per lesbiche, in quanto la sua amica si stava per sposare con una donna.
    Mi sono sentita un pesce fuor d'acqua. Sono rimasta basita alla visione di tutte quelle ragazze che si baciavano.
    Ma quello che mi ha dato più fastidio è stato vedere tutte le ragazze che ronzavano intorno a Pepa!
    Non lo so perché, ma questa cosa mi ha procurato un'enorme fastidio. Per tutta la serata non ho fatto altro che controllare cosa stesse facendo Pepa, per poi provare una fitta allo stomaco ogni volta che la vedevo sorridere, parlare e ballare con le su amiche.
    Avrei voluto le sue attenzioni unicamente per me.
    Strano, non sono mai stata gelosa di una mia amica. Senza neanche rendermene conto, ho scritto la parola gelosa, che forse è l'aggettivo giusto, per descrivere cosa ho provato in quel momento: ero gelosa di Pepa; gelosa del fatto che qualcun'altro la toccasse, che i suoi sorrisi non erano rivolti a me.
    La mia gelosia ha toccato l'apice quando la spogliarellista di turno si è avvicinata a Pepa, accarezzandola e quando ho visto che lei gradiva, è stato più forte di me, con una scusa, sono andata via.
    Non so cosa mi sta succedendo.
    Riesco a stare bene solo quando sto con Pepa. Faccio di tutto per incontrarla, per parlarle, e – ultimamente – ho notato che la guardo in modo diverso. Sì, nel senso che non riesco a toglierle gli occhi di dosso e a notare che è proprio una bella ragazza: ha un fisico da fare invidia ad una fotomodella, un sorriso che ti apre il cuore e un modo di fare così dolce, che riuscirebbe a conquistare chiunque.
    La verità è che mi piace tutto di lei: il suo accento, come sorride, come si muove, come sa farmi sentire unica ed importante.
    Chissà se anche io sono importante per lei!Sono convinta di no, con tutte le ragazzine che cascano letteralmente ai suoi piedi, perché dovrebbe pensare a me?
    Ed io perché sto pensando a queste cose? Perché, penso continuamente a Pepa?

    20 Marzo 2008

    Continuo a pensare incessantemente a Pepa!Cerco di continuo un contatto fisico con lei. Ieri, ad esempio, per stare insieme a lei, ho dato “luce verde” ad un caso che, in altra occasione, non avrei di sicuro approvato.
    Per farmi toccare da lei, per sentire le sue mani, il suo calore, il suo respiro , le ho detto che non sapevo ballare e che, quindi, mi doveva insegnare i passi per la missione in incognito, in cui ci saremmo infiltrare in un locale per spogliarelliste, come ballerine.
    Quando abbiamo iniziato a ballare, il solo contatto ravvicinato di Pepa, mi ha fatto venire la pelle d'oca. Il suo modo di toccarmi mi piace è così dolce e tenero. Ho sentito un brivido salirmi rapido lungo la schiena:avrei continuato a ballare con lei per ore!
    Sono così confusa, che ho sentito la necessità di parlarne con Lola. Perché mi sono sempre piaciuti gli uomini ed ora non capisco cosa provo per Pepa. Non riesco a capire come un suo semplice sguardo, possa risvegliare in me un turbinio di emozioni, che non avevo mai provato prima.
    Forse ha ragione Lola: non scegliamo di chi ci innamoriamo.
    Ma sarà davvero così?Cosa provo io per Pepa?Semplice curiosità, amicizia o qualcos'altro? Quando guardo le altre donne, non provo nulla, non mi fanno lo stesso effetto che mi fa lei.
    Possibile che non riesco a comprendere quello che mi sta succedendo?
    Forse, più semplicemente, ho paura della risposta.

    21 Marzo 2008

    La missione è stata un successo! Io, Sara e Pepa, siamo state formidabili!Che trio, le tias e la sobrina, meglio delle Charlie's Angels!
    Sono su di giri, e non solo perché abbiamo risolto il caso brillantemente, ma anche perché Pepa mi ha chiesto di uscire con lei!Sono emozionata e felice, non vedo l'ora che sia domani sera. Cosa mi metto? Oddio, sembro una ragazzina di quindici anni!

    22 Marzo 2008

    Invece di uscire con Pepa, sono qui da sola nella mia camera da letto, con addosso una sensazione di inquietudine e di insoddisfazione.
    Ero così felice, ma poi mentre parlavo con Rita, mi sono detta: Silvia, ma cosa stai combinando? Ti metti tutta in “tiro” per uscire con una tua amica?
    E poi le parole di Rita, sono state come un macigno per me: cosa le avrei raccontato il giorno dopo?Che il mio lui, in realtà era una lei, che di sicuro non aveva il petto villoso e braccia possenti per potermi sollevare?
    E' una situazione più grande di me, non potrei reggerla, ne sono sicura.
    La realtà è che ho paura di quello che provo, ti quello che sento.
    Forse dovrei dirlo a Pepa, parlarne con lei, ma non so se troverò mai il coraggio per farlo.

    23 Marzo 2008

    Ieri come una cretina, ero da sola e triste in camera mia a pensare a Pepa, e a quanto mi fosse dispiaciuto darle buca! E lei cosa fa? Passa tutta la notte insieme alla sua amica Maca di Siviglia!
    Vorrei proprio conoscerla questa Maca!
    Ho fatto bene a non dirle il vero motivo, per cui non sono andata a cena con lei ieri sera. Ho fatto bene a raccontarle una balla, a dirle che sono rimasta bloccata per fare un'autopsia. Ho fatto proprio bene.
    Ci risiamo, sono di nuovo gelosa di lei. Gelosa del fatto che gli stessi sguardi, le stesse attenzioni che ha per me, siano rivolti anche ad altre donne. Al solo pensiero mi sento male e come se qualcuno mi stesse tirando un pugno nello stomaco.
    Ma che diritto ho io di pretendere che lei abbia attenzioni solo per me, quando non ho nemmeno il coraggio di confessarle i miei sentimenti?
    D'altronde come potrei confessarli a lei, se non riesco ad essere sincera neanche con me stessa!

    24 Marzo 2008

    Ieri sera ho fatto una follia!
    Ho baciato Pepa!
    Quello che ho provato è indescrivibile: non l'avevo mai provato prima. Neanche i baci di Lucas, sono riusciti a trasmettermi le sensazioni che ho provato mentre baciavo Pepa.
    E questa volta gli spinelli non c'entrano niente.
    E' stato tutto così tenero, dolce: un bacio lento, morbido, non irruento che man mano è diventato sempre più passionale
    E' stato tutto così semplice e bello: le mie labbra che si sono poggiate sulle sue all'inizio inermi, ma che poi si sono mosse contro le mie, per aprirsi. Ho sentito, pian piano, il calore del suo respiro, la sua lingua, la sua saliva. Ho sentito le sue mani appoggiarsi con delicatezza sui miei fianchi per risalire sino ai miei seni. Ho sentito il mio cuore ed il suo battere all'unisono.
    Ed oggi, ho ancora in bocca il sapore delle sue labbra e sento sul mio corpo il suo odore, il suo calore.
    E' stato bello dormire – anche se per poche ore – abbracciata a lei.
    Dormire per modo di dire, perché io in realtà non ho chiuso occhio: sono rimasta tutta la notte imbambolata a guardare nella penombra il volto di Pepa, ad accarezzare con piccoli gesti il suo profilo. Quando ho visto che era quasi giorno, ho sfiorato le sue labbra con un bacio e mi sono alzata, facendo attenzione a non svegliarla.
    E' stata una follia, però ne è valsa la pena, perchè ha ragione quel famoso cantante italiano: “la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”.
    Però adesso Silvia, devi tornare con i piedi per terra. Non perdere la testa come al tuo solito! Tu infondo, per Pepa, sei solo una delle sue tante conquiste. Un semplice flirt! Per questo non farti strane idee in testa.
    Però, una cosa devo dirla: bacia divinamente!

    30 Marzo 2008

    E' da un po' che non scrivevo, ma tra il lavoro e le mie crisi esistenziali, ero troppo depressa anche per scrivere.
    Povedilla ha beccato me e Pepa, che ci baciavamo nel laboratorio!
    Questa cosa mi ha fatto andare di nuovo in crisi:voglio stare con Pepa, ma allo stesso tempo sono insicura ed angosciata da mille paranoie!
    In più, in questo periodo, non c'è neanche Lola per sfogarmi un po'!
    Alla fine ne ho parlato con Povedilla. Sì, proprio con lui: sentivo la necessità di dovermi sfogare con un essere umano. Con qualcuno che potesse controbattere ai miei mille dubbi!
    Un frase, mi ha colpita di Povedilla: “la paura è qualcosa che ci allontana dalla felicità”.
    E devo ammettere che ha ragione: io a causa delle mie paure non riesco ad essere felice!
    E mi chiedo: se mettessi da parte queste paure riuscirei ad essere felice?Il mio cuore mi dice di sì, perché quando sto vicino a Pepa, sento che è lì che voglio stare.
    Perché in realtà quel primo bacio che le ho dato, non l''ho mai dimenticato, anzi non l'ho mai superato.

    2 Aprile 2008

    Questa mattina ho aperto gli occhi e al mio fianco ho trovato un'orchidea ed un biglietto con scritto “ Alla mia Princesa. Al fiore più raro e prezioso che io conosca. All'unico fiore che in eterno coglierò”
    Il biglietto, ovviamente, è opera di Pepa.
    Ieri sera abbiamo fatto l'amore! O meglio, Pepa - dopo avermi insegnato a passeggiare mano nella mano, ad abbracciarla e a baciarla davanti ad un folto pubblico ( in realtà inesistente, visto che eravamo in un hangar abbandonato) – la sera si è presentata a casa mia dicendomi che le lezioni non erano ancora terminate, mancava quella finale, quella più importante.
    Dopo avermi detto questo, non ho avuto neanche il tempo di risponderle, che Pepa aveva già chinato la testa sul mio collo per baciarlo, risalendo lentamente verso il mio orecchio per poi mordicchiarlo, mentre le sue mani frugavano il mio corpo.
    Ero completamente in balia di lei. La percezione del suo desiderio, ha risvegliato il mio.
    In verità, una parte di me desiderava da tempo quello che stava accadendo.
    Il sesso è sesso ho pensato. Non sarà molto diverso, non avere paura. Chiudi gli occhi e lasciati guidare da lei.
    E così mentre pensavo a tutte queste cose, mi sono ritrovata avvinghiata a lei sul divano. Ci siamo tolte rapidamente i vestiti da dosso, a vicenda.
    Senza neanche rendercene conto eravamo nude. Io e Lei, come non ci eravamo mai viste prima.
    Potevo ammirare il suo corpo perfetto, accarezzare i suoi fianchi, i suoi seni e perdermi nei suoi sorrisi, nei suoi occhi.
    Per la prima volta, il corpo di una donna mi attraeva, mi piaceva, mi eccitava.
    Tutto stava accadendo nel modo più naturale possibile. Le nostre lingue si sono attorcigliate, così come le nostre mani, che avide di piacere si muovevano freneticamente,mentre i nostri respiri, i nostri gemiti, in nostri pensieri fluttuavano in un mare di emozioni.
    Non so quante volte lo abbiamo fatto, e la volta successiva è stata sempre sempre più bella e più intensa di quella precedente. Fino a quando ci siamo addormentate per terra sfinite, dopo aver improvvisato un letto di cuscini sulla moquette.
    Fare l'amore con Pepa è stato un concentrato di dolcezza, che mi ha fatto provare delle sensazioni fino a quel momento a me sconosciute, che neanche Lucas era stato capace di destare in me.
    Sono convinta che, su una cosa, nessun uomo potrà mai competere con Pepa: la sua pelle. La pelle di Pepa è incomparabile. Così morbida e liscia che basta accarezzarla per provare piacere.
    Finalmente, non mi immagino più con una donna, ma con Lei.

    10-04-2008

    Che cos'è la felicità?Quand'è che una persona si può dire felice? E' tutta una vita che cerco, invano, di dare un significato alla parola felicità.
    Quando si è bambini è facile essere felici, perché è tutto più semplice e il mondo non ci fa ancora paura, non ci ha ancora mostrato le sue brutture, e ci sentiamo protetti nelle braccia di mamma e papà.
    Sono le piccole cose, che fanno felici un bambino: un pallone, lo zucchero filato, il gelato, il cartone animato preferito, il bacio della buona notte della mamma.
    Quelle piccole cose che, quando si diventa adulti non si apprezzano più! Perché quando cresciamo tutto si complica. Noi diventiamo più complicati, così come i nostri sentimenti.
    Non siamo più capaci di donare quell'amore incondizionato che è caratteristico dei bambini. Le nostre scelte, i nostri affetti, le nostre passioni perdono d'intensità e vengono contaminati dalla ragione e dalla paura.
    Quando si è adulti la felicità non è più uno stato permanente, ma è fatta di attimi: l'attimo in cui diamo il primo bacio; l'attimo in cui capiamo di esserci innamorati di una persona; l'attimo in cui sentiamo di aver trovato un amico; l'attimo in cui raggiungiamo l'obiettivo per cui abbiamo lottato una vita intera; l'attimo in cui ci rendiamo conto che dentro di noi sta nascendo una nuova vita, e così via.
    Però, da un po' di tempo, la mia felicità non è più fatta di attimi. Mi sembra di essere tornata bambina e mi basta veramente poco per essere felice!
    Mi basta il sorriso di Pepa; guardarla; addormentarmi fra le sue braccia; sentire durante la notte il calore del suo corpo; svegliarmi al mattino con lei accanto.
    Pepa, come un uragano, è entrata nella mia vita. E' entrata nuovamente nella mia vita, così come aveva fatto quando eravamo ancora bambine. Non mi dimenticherò mai il giorno in cui ho conosciuto Pepa: era il giorno del fidanzamento ufficiale di Paco e Lola. Quando ci hanno presentate io le ho sorriso, lei mi ha fatto una boccaccia!
    Avevamo entrambe sette anni, ma Pepa – a causa della sua altezza – ne dimostrava qualcuno in più e ciò le permetteva sempre di primeggiare sugli altri e di beffeggiare un po' tutti.
    Nonostante quest'inizio infelice, io e lei ,con il passare del tempo, siamo diventate buone amiche, sino a quel giorno in cui ci siamo baciate e non l'ho più rivista.
    I primi tempi senza Pepa, sono stati terribili: avevo perso un'amica, la mia migliore amica, a causa di una bravata.
    Sì, con il passare del tempo, mi sono sempre più convinta che quel bacio con Pepa, fosse stato una “ragazzata”, una cosa infantile. Questo fino a qualche mese fa. Fino a quando lei non è di nuovo entrata con prepotenza nella mia vita, ed allora ho capito che quel bacio non era stato frutto di una ribellione giovanile, ma qualcosa di più.
    Lei è di nuovo diventata la mia migliore amica, la mia confidente, la mia amante.

    15-04-08

    Le cose con Pepa, vanno a gonfie vele. Non posso dire altrettanto del lavoro. Il caso del Kaiser, sta diventando sempre più complicato.
    Ma ora non voglio pensare a questo. Voglio pensare a cucinare qualcosa di buono per Pepa: sempre se riusciremo a mangiare. Perché, tutte le volte che chiedo a Pepa se ha fame, lei mi risponde: Sì, ma di te!


    30-04-08

    Tutto il commissariato è sotto pressione per il caso del Kaiser. Siamo tutti nervosi ed agitati, tutti sospettiamo di tutti . Si è creato un clima di tensione incredibile. Un clima che nuoce.
    Anche io e Pepa, in questo periodo siamo nervose e ci siamo viste pochissimo. In più in commissariato siamo molto attente a come ci comportiamo, perché nessuno è ancora a conoscenza della nostra relazione, a parte Lola, che quando le ho raccontato la “piega” che aveva preso la mia storia con Pepa, mi ha detto che era contenta per me, perché - dopo tanto tempo- i miei occhi non erano più malinconici, ma brillavano.

    04-05-08

    Quella matta di Pepa, oggi ha avuto la brillante idea di dire davanti a tutti i clienti del bar di Lola, che io e lei stiamo insieme. Ma non si è limitata solo a questo!Quando è entrato Paco, ha annunciato la “lieta” notizia anche a lui, dicendogli: lo sai Paco, che io e Silvia stiamo insieme? Siamo fidanzate!
    In quel momento l'avrei ammazzata, volevo sprofondare dall'imbarazzo. Ma a pensarci bene, non mi ha dato poi così fastidio: io con lei sto bene, non mi vergogno di nulla. Sono fiera di averla al mio fianco.
    La mia ragazza, sì Pepa è la mia ragazza: non l'avevo mai chiamata così!
    E' la prima volta da quando il mio matrimonio con Lucas è naufragato, che non penso più a lui. Dopo Lucas, ho avuto diverse relazioni, ma al finale non mi sono mai lasciata andare del tutto.Mi giravo sempre indietro nella speranza che lui ritornasse da me.
    Invece, adesso non è così. Non penso più lui. Non provo più rancore nei suoi confronti per quello che è successo.
    Io penso solo a Pepa. Alla gioia che provo quando le sono accanto, quando facciamo l'amore, quando mi accarezza, quando mi chiama Princesa, quando si prende cura di me con le sue mille attenzioni, quando mi fa sentire unica ai suoi occhi.
    Mi sento al sicuro tra le sue braccia, come non mi ero mai sentita con nessuno.
    Con lei ho ricominciato a vivere!
    Solo quando si comincia ad amare si comincia a vivere. Perché, una sola cosa è importante nella vita: amare ed essere amati.
    Ed io penso proprio di essermi innamorata di Pepa.

    13-05-08

    Hanno arrestato Sara. Ci mancava solo questa. Mia sorella non sa niente e a mio padre sta per venire un infarto!
    Sono stressata, non so cosa fare: la Salgado pretende da me che io trovi le prove dell'implicazione di Lucas nel caso del Kaiser e quelle della complicità di Sara con lui.
    Ma io come faccio? Lucas e Sara sono la mia famiglia, e poi io non ho mai pensato che lui potesse essere implicato in questo caso!
    Mi sento così impotente.
    Pepa, dice che prima o poi si risolverà tutto, che la verità verrà a galla e che non devo preoccuparmi così tanto.
    Ma io non ci riesco a non preoccuparmi. Ho sempre invidiato Pepa per la sua capacità di sdrammatizzare tutto.
    Ma io non sono così, non sono Pepa, non ho mai avuto il suo coraggio.
    E ora mi chiedo, se io per lei sarei stata capace di fare quello che ha fatto Sara per proteggere Lucas. Non so darmi una risposta, come tutte le volte in cui sono confusa.
    Di una cosa sono sicura: mi fa piacere avere Pepa, in questo momento così difficile, vicino a me.

    26-05-08

    Ho sempre amato mio padre, nonostante il suo carattere burbero e spigoloso. Per me è stato un modello da seguire. Mi ha trasmesso il suo senso del dovere, la sua onestà, la sua lealtà, e anche la sua cocciutaggine.
    Ho sempre pensato che mio padre fosse un grand'uomo, ed ieri per l'ennesima volta mi ha dato la conferma di ciò.
    Ha sorpreso me e Pepa a letto insieme. Sarei voluta morire dalla vergogna, ma poi ho capito che non potevo lasciare Pepa a difendersi, a difenderci da sola, com' era successo quando avevamo 18 anni.
    Dovevo reagire, dovevo far capire a mio padre che per me, quella donna era qualcosa di più di un capriccio. Che quella donna stava diventando la mia ragione di vita.
    In quell'istante in cui ho visto mio padre, dopo l'imbarazzo iniziale, d'istinto ho abbracciato Pepa, per farle sentire la mia vicinanza, per dirle: questa volta non sei sola, ci sono io accanto a te.
    Ma mio padre, non aveva intenzione né di attaccare me, né tanto meno Pepa. Lui che mi ha cresciuta, aveva già capito tutto prima che io gli parlassi. Forse gli è bastato vedere il modo in cui ho abbracciato Pepa, il modo in cui l'ho guardata, non lo so. Il fatto sta, che ha iniziato a parlare di mia madre, della sua abitudine di perdere sempre il libretto di istruzioni degli elettrodomestici, rammaricandosi del fatto che per le cose più importati della vita non esiste nessun libretto d'istruzioni. Nessuno ci insegna ad essere dei buoni genitori, ad amare gli altri ecc.
    Esistiamo solo noi, con le nostre paure, i nostri limiti e il nostro coraggio.
    Il coraggio di accettare la realtà anche se diversa da quella che avevamo sempre sognato ed immaginato. Il coraggio a non aver paura di quello che non conosciamo, di lasciarsi andare, di chiedere scusa, di sbagliare. Il coraggio che ,oggi , ha dimostrato mio padre, che è risuscito a mettere da parte i principi che l'hanno accompagnato per una vita intera, per la felicità di sua figlia, sperando e desiderando che le cose vadano bene.
    Ieri mio padre, mi ha dato una grande lezione di vita, che non dimenticherò mai e che spero di trasmettere ai miei figli.

    27-05-08

    L'altro ieri, è successa anche un'altra cosa, che voglio fissare per sempre su questo foglio di carta, oltre che nella mia mente.
    Ho confessato a Pepa di essermi innamorata di lei. E' successo mentre facevamo l'amore dopo una litigata che passerà alla storia. Si perché quella “matta”, si è inventata una finta missione per festeggiare i nostri primi due mesi insieme. Peccato che io ho trovato questa cosa un po' inopportuna, visto l'arresto di nostra nipote e tutto il resto.
    Però alla fine ho capito che Pepa l' aveva fatto per me. Per farmi rilassare un po', in un periodo in cui sono un fascio di nervi.
    Nel momento in cui le ho detto “Te quiero”, mi aspettavo che lei rispondesse nel medesimo modo. E, invece, no! L'imprevedibile Pepa Miranda, non mi ha risposto con un “Te quiero”, bensì mi ha rivolto una domanda: voleva sapere quand'è che avevo capito di essermi innamorata di lei. Perché, secondo Pepa è strano come molte persone stiano per un po' di tempo accanto a qualcuno e comincino gradualmente a innamorarsene senza neanche rendersene conto. A lei, invece, non era accaduto così, se n'era accorta subito. Ma prima di dirmelo, voleva che fossi io la prima a parlare. E l'ho accontentata! Le ho detto che avevo capito i mie sentimenti verso di lei, la sera della festa di addio al nubilato della sua amica, quando la spogliarellista si era avvicinata a lei. In quel momento avevo capito di amarla, poiché tutti i sentimenti che avevo cercato di tenere a freno erano esplosi dentro, con una potenza inaudita.
    Invece lei, mi ha detto che si è innamorata di me quando a sette anni ci hanno presentate ed io le ho sorriso. Quel sorriso, secondo lei, è stato il più bel sorriso che abbia mai ricevuto nella sua vita, e che si è portata dietro per sempre, e che, in seguito, ha cercato, invano di rinvenire in tutte le donne con cui è stata. E adesso che aveva ritrovato quel sorriso, non se lo sarebbe più lasciato sfuggire, perché aveva finalmente incontrato l'amore.

    15-06-08

    La morte si è di nuovo affacciata nella mia vita. La prima volta che l'ho conosciuta ero poco più di una bambina. Mi ha portato via mia madre all'improvviso, senza che nessuno sapesse spiegarmi il perché. Senza avermi dato il tempo di salutarla, di accarezzare per l'ultima volta il suo volto, di ricevere uno dei suoi dolcissimi baci.
    Da quel giorno le mie paure, le mie ansie sono aumentate in maniera vertiginosa, e non sono mai più ritornata ad essere la bambina sorridente di un tempo. In quel periodo mi ricordo che odiavo tutti quelli che vedevo felici. Io non potevo più essere felice: avevo perso una delle persone più importanti della mia vita.
    E ora a distanza di anni, provo di nuovo lo stesso dolore e la stessa angoscia. Lucas è morto. La morte si è portata via – di nuovo senza preavviso – un'altra parte della mia vita: quello che prima di diventare mio marito, era stato il mio migliore amico. Ci conoscevamo sin da piccolini, finché, un bel giorno, ci siamo scoperti innamorati.
    Lucas, il mio Lucas. L'uomo che, allo stesso tempo, ho amato ed odiato. Sì, odiato!Perché odiarlo era l'unico modo per farlo uscire dalla mia vita. Ma in realtà non ci sono mai riuscita. In tutti gli uomini che ho avuto ho sempre cercato nei loro occhi il suo sguardo. Nonostante mi avesse ferita ed umiliata, ho seguitato ad amarlo ed accanto a me potevo avere anche la persona migliore di questo mondo, che non aveva importanza: io volevo Lucas. Non riuscivo a dimenticarlo. Per lui avrei fatto qualsiasi cosa. Avrei dato la mia vita. Per aiutarlo ho perso il mio bambino.
    Il mio bambino. La morte, senza darmi il tempo di conoscerlo, si è portato via anche lui. Adesso, avrebbe poco più di un anno, avrebbe iniziato a muovere i primi passi e a pronunciare le prime parole. Penso tutti i giorni a lui.
    Anche oggi. Penso a mia madre, a Lucas e a lui. Mi chiedo dove saranno in questo momento. Mi piace pensarli tutti insieme in un luogo dove il tempo non esiste, e dove un domani potremmo rincontrarci senza età e senza ricordi, per amarci di nuovo come prima, più di prima.
    Ciao Lucas, Ciao mamma: proteggete il mio bambino.

    20-06-08

    E' piena notte, non riesco a dormire. Continuo ad essere scossa dalla morte di Lucas.
    Ho accanto a me Pepa, e mi chiedo come ho fatto ad amare, con la stessa passione ed intensità, prima un uomo e poi una donna.
    Chi non l'ha provato non lo può capire.
    Io stessa, prima di conoscere Pepa, non potevo comprendelo, e ,anzi, ho sempre pensato che la promiscuità sessuale fosse una sorta di svago dettato dalla nostra libido, ma nulla di più.
    Invece, non è così. Mi sono dovuta ricredere. Io ho amato Lucas in maniera smisurata, ed ora sono sicura, sono certa, di amare Pepa, nel medesimo modo, forse anche di più.
    Per anni ho vissuto con l'illusione di riuscire a riconquistare Lucas. Anni nei quali sono rimasta convinta di due cose. La prima, che lui era l'unico uomo che avrei mai potuto amare in vita mia. E la seconda, che saremmo finiti per tornare insieme.
    Questo, fino al giorno in cui non mi sono innamorata di un'altra persona.
    Un'altra persona che è una donna come me. Che ha le braccia sottili, la vita snella, i capelli lunghi, la pelle morbida e vellutata.
    Fare l'amore con lei non è, un semplice, atto meccanico, ma un continuo plasmarci a vicenda.
    Mi è sempre piaciuta la grinta di Pepa, il suo carattere forte, ma allo stesso tempo così dolce. La sua impulsività. L'ho sempre considerata l'alter ego femminile di Lucas: la stessa testa dura, il non fermarsi mai a riflettere e la pistola sempre al loro fianco.
    Ma Pepa è qualcosa di più di Lucas. O meglio riesce a darmi qualcosa in più rispetto a lui. La serenità e la certezza che lei sarà sempre al mio fianco, qualsiasi cosa accada.
    Adesso che sono sicura dei sentimenti che provo verso di lei, non sono sicura di come dovrei definirmi: lesbica, bisessuale o con qualche altro termine, di ultima generazione, nato per classificare quella che, sempre più spesso, viene etichettata come “confusione sessuale”.
    Non mi sono innamorata di Pepa, in quanto donna, ma di lei, in quanto persona. Verso le altre donne, non provo la medesima attrazione, il medesimo piacere che mi dà guardare lei.
    Non sono sicura di come definirmi. Ma di una cosa sono certa, nessuno dovrebbe essere classificato in base alle proprie preferenze sessuali.
    La donna che ha amato Lucas, è la stessa che ora ama Pepa.
    Sono nata persona ed ho amato delle persone, questo è quello che conta.

    30-06-08

    Non so neanche io come descrivere e raccontare tutto quello che è accaduto in questi ultimi cinque giorni.
    Sono passata dall'euforia più totale, ad uno stato di angoscia, paura e sconforto.
    Euforia, quando ho saputo che la morte di Lucas, era stata tutta una messa in scena, per permettergli di difendersi da tutte le accuse infamanti di collaborazione con il Kaiser.
    Angoscia, paura e sconforto, quando ho visto Sara lottare contro il Kaiser, senza che nessuno potesse aiutarla.
    Angoscia, paura e sconforto, nel sapere che in un'istante avrei potuto perdere mio padre, mio cognato, Lucas, e parte dei miei colleghi ed amici.
    Angoscia, paura e sconforto, nel vedere mia sorella soffrire.
    Angoscia, paura e sconforto, dettati dal mio senso di impotenza.
    Angoscia, paura e sconforto, nei confronti dei quali ho saputo reagire solo grazie al supporto di Pepa.
    Mentre stavamo andando ad arrestare il Kaiser, mi è bastato un suo sguardo, una sua stretta di mano, per darmi coraggio, per dirmi: Silvia, non ti preoccupare, andrà tutto bene, ci sono io al tuo fianco.
    E così è stato, è andato tutto per il meglio.
    Papà, Lucas, Paco, Mariano, Povedilla e gli altri, sono tutti salvi. Sara, è ancora ricoverata in ospedale per lo sparo che ha ricevuto, ma si riprenderà presto.
    L'unica che mi preoccupa è Lola: quello che è accaduto l'ha fortemente provata. Passa tutto il giorno chiusa in casa, rifiutando ogni contatto con il mondo esterno. Esce solo per andare a trovare Sara in ospedale.
    Vedere mia sorella ridotta in questo stato, mi rattrista. Di solito era sempre lei quella che doveva fare coraggio a me.
    Lola, dopo la morte di mamma, è sempre stata il collante della nostra famiglia. Senza i suoi consigli, senza la sua risata, anche io e Papà, non siamo più gli stessi.
    Mi auguro, che presto le cose possano migliorare.

    04-07-08

    Pepa è a letto con la febbre! Veramente è da un paio di giorni che le dicevo di prendere qualcosa per il raffreddore ed il mal di gola. Ma lei no. Lei deve fare sempre la dura, arrivandomi addirittura a dire che Pepa Miranda , in vita sua, non aveva mai avuto la febbre.
    La solita esagerata!
    Per convincerla a rimanere almeno un giorno a letto, ho dovuto minacciarla: le ho detto che se non fosse rimasta a riposo, ad agosto non sarei andata in vacanza con lei, ma soprattutto avrei risposto di no alla proposta – che mi aveva fatto la sera prima – di vivere insieme.
    Per una volta, ero riuscita io a spiazzare lei. L'ho notato dall'espressione che ha fatto: stupita, ma allo stesso tempo felice.
    Poi, per stuzzicarla le ho detto che se non si fosse sbrigata a darmi una risposta, non ci avrei pensato due volte, a chiedere al collega della sezione “crimini violenti” - che tutte le volte che mi vede mi fa sempre gli occhi dolci - di venire con me in vacanza.
    Pepa, mi ha detto che quel tipo - che mi fa gli occhi dolci - deve ringraziare il cielo, del fatto che ha la febbre alta e che il medico più bello che abbia mai visto in vita sua, le ha ordinato di stare letto. Perché al posto di due occhi dolci, a quest'ora, si sarebbe ritrovato due occhi neri.
    E così, da oggi io e Pepa, conviviamo. Inizia una nuova avventura per me, per noi, per la nostra coppia.
    Abbiamo anche deciso, che appena Sara sarà dimessa dall'ospedale, annunceremo – in modo ufficiale - la nostra relazione.
    Sono felice di questo, anche se devo ammettere che le dimostrazioni d'affetto che mi fa Pepa in pubblico, continuano ad imbarazzarmi, ma decisamente, meno rispetto a prima, e non ho più difficoltà a camminare mano nella mano con lei.

    06-07-08

    Ho la conferma che la mia ragazza è ?matta?. Ma ?matta? sul serio. Questa mattina mi aveva promesso che sarebbe stata a casa ancora per un giorno, visto che continuava ad avere un po' di febbre. Ovviamente, non ha mantenuto la promessa, ma su questo non avevo dubbi. Infatti, in quanto a testa dura, fa concorrenza a me e mio padre messi insieme, il che è tutto detto.
    Sta di fatto che mentre ero nel laboratorio con Javier ? quello che mi fa gli occhi dolci ? è entrata Pepa. Io all'inizio non mi ero neanche accorta che fosse arrivata, perché ero girata di spalle intenta nella ricerca di alcune analisi. Ma la sua presenza si è subito fatta notare, in quanto appena è entrata, ha appoggiato una mano sulla spalla di Javier, per richiamare la sua attenzione e dirgli, con un tono di voce alterato,:?Perché non la smetti di guardare così insistentemente il culo della mia ragazza??. Javier, poverino è rimasto di sasso, ed io mi sono sentita decisamente in imbarazzo.
    Quando è uscito Javier, le ho detto che aveva esagerato. Che Javier, non stava facendo nulla di male, e che dovrebbe contare, almeno, fino a dieci prima di mettere in moto la lingua. Pepa mi ha subito risposto che io ero voltata di spalle e che, quindi, non avevo potuto notare come il caprone squadrava centimetro per centimetro il mio fondoschiena.
    Al che le ho risposto che se io avessi dovuto fare la medesima sceneggiata a tutte quelle ?bambocce?, che gli girano intorno, non avrei avuto più il tempo di fare nulla.
    Allora Pepa, mi ha guardata negli occhi, mi ha bloccato le mani dietro la schiena, e mi ha detto: ?Da quando ci sei tu, per me non esiste più nessuno. Tu sola hai le chiavi del mio cuore?.
    Come sempre, mi è bastato un suo sguardo, una sua frase per farmi ? letteralmente ? sciogliere.

    08-07-08

    Domani, finalmente, dimettono Sara. Sono un po' agitata perché io e Pepa, abbiamo deciso che proprio durante la festa che abbiamo organizzato per il rientro a casa di Sara, ufficializzeremo la nostra relazione.
    Non lo so da dove nasce tutta quest'ansia.
    Se ci fosse stato un Pepe al posto di Pepa, sarei stata ugualmente agitata? Se proprio devo essere sincera penso di no.
    Ne ho parlato con Pepa, e mi ha detto di stare tranquilla. Di non preoccuparmi di nulla, che avrebbe pensato a tutto lei
    Conoscendola, non oso immaginare a cosa avr? in mente. Forse è il suo ?non ti preoccupare, ci penso io?, a rendermi ancora più agitata.
    Speriamo bene!

    10-07-08

    Pensavo che con il rientro a casa di Sara, la situazione che si è venuta a creare tra Paco e Lola, migliorasse. Invece, mi è bastato osservarli per pochi attimi per capire che non sarebbe stato così.
    E come se tra di loro si fosse rotto il punto d' equilibrio, che difficilmente potr? tornare a posto senza la ferma volont? di entrambi.
    Vedere Lola soffrire, ma anche lo stesso Paco profondamente in crisi, mi fa star male. Voglio bene ad entrambi e soffro nel vederli ?torturarsi? a vicenda.
    E' incredibile come due persone che si amano riescano a farsi ? inconsapevolmente o a volte consapevolmente ? del male. Lola con i suoi silenzi e la sua indifferenza non fa altro che far entrare Paco in crisi, rendendolo ? così - incapace di reagire, di fare qualcosa di utile per cercare di salvare il loro ?essere? coppia.
    Guardo Paco e Lola, e penso a me e Pepa. Penso a come siamo diverse, a come ci completiamo e spero che un domani riusciremmo a non farci del male. Anche se gi? so , per certo, che alla fine sono proprio le persone che più amiamo quelle che riescono a ferirci in modo più profondo. Perché ci conoscono. Gli abbiamo aperto il nostro cuore, lasciandoli liberi di navigare nel nostro io più nascosto, e così facendo ci rendiamo vulnerabili, e la nostra vulnerabilit? diventa un'arma pericolosa nella mani del nostro amante, che ,in un attimo, si può tramutare nel nostro peggior nemico.
    Penso a queste cose, e mi viene in mente la frase che mi ha detto Pepa, dopo che mi ha baciata, senza preavviso, davanti a tutti alla festa di nostra nipote: ? Visto Pelirroja, com'è stato semplice??
    Si, svelare a tutti la nostra relazione non è stato poi così difficile e traumatico. Pepa - arrivata per ultima a casa di Sara, in quanto doveva terminare il turno di servizio ? ha salutato tutti, si è avvicinata a me, con una mano ha sfiorato il mio mento, con l'altra ha stretto la mia mano , è mi ha baciata.
    Vivere insieme sar? altrettanto semplice? Non lo so. So solo che nell'istante in cui mi ha baciata , e come se mi fossi liberata di tutte le delusioni che hanno accompagnato la mia vita, ed ho cercato di allontanare da me ? per quell'eterno istante - ogni rimpianto futuro.

    13-07-08
    Io, Sara e Pepa, abbiamo convinto Lola a venire con noi questo week-end in una SPA, a pochi chilometri da Madrid.
    Lola, anche se non proprio in modo entusiastico, ha accettato.
    Pepa, ha gi? detto che, mentre noi ci facciamo massaggiare, va al vicino poligono di tiro, tanto ha gi? a disposizione ? 24 ore al giorno ? la massaggiatrice migliore di questo mondo, cioè io!
    In realt? , le beauty-farm non sono proprio le mete preferite di Pepa, dice che si annoia anche di più, di quando io la costringo a vedere quei film romantici e sdolcinati tipo ?Pretty Woman?. Viene, solo per far felice Sara, che ci ha espressamente chiesto di passare qualche giorno alla SPA, con lei e Lola.
    A me, sinceramente, l'idea di passare qualche ora in pieno relax non mi dispiace, anzi.
    Ma la cosa più importante, è la presenza di Lola.
    Vedere mia sorella diventare l'ombra di sé stessa, è stato orribile e vorrei fare qualcosa per aiutarla. Anche se non so bene cosa.
    E' difficile aiutare qualcuno, che si è chiuso ermeticamente in sé stesso.
    Lola, scatena in me un senso di impotenza che mi devasta e, purtroppo, mi rende ancora di più inerme.

    15-07-08

    Oggi mi sono beccata della paranoica da Pepa!Solo per farle notare che, secondo me, in Commissariato, da quando la nostra storia è diventata di dominio pubblico, tutti ci guardano in modo strano, lei mi ha dato della paranoica. Certo che suona strano farsi chiamare paranoica da una che è una mezza matta. Anzi, no mezza è proprio tutta matta!
    Per fortuna, subito dopo ci siamo chiarite, nel senso che le ho spiegato che a me non dava fastidio il fatto che ci guardassero, solo mi metteva un po' a disagio.
    Lei mi ha prontamente risposto, che gli altri ci guardano perché sono invidiosi di noi. Infatti, secondo Pepa, mezzo Commissariato farebbe carte false per passare una notte con me, o con lei, o con entrambe. Mi ha detto: ?Pelirroja, la verit? è che siamo due gran belle gnocche. Il tuo Javier pagherebbe oro per poter soltanto sfiorare il tuo fantastico sedere e mordere le tue labbra a cuore. E Montoya sarebbe disposto a scendere di un grado, per provare l'ebrezza di accarezzare le mie gambe?.
    Da ciò ho capito che la mia ragazza oltre ad essere un po' squilibrata, è anche la modestia in persona!

    22-07-08

    Anche il week-end, con Pepa, Sara e Lola alla SPA, è terminato.
    E' stato un fine settimana intenso, ricco di emozioni. Finalmente, dopo molto tempo, sono riuscita ad avere un dialogo, degno di questo nome, con mia sorella.
    In questo periodo, in cui Lola ha cercato di sfuggire da tutti e tutto, quello che mi ha lasciata più basita è stato vedere come una persona, che è sempre stata così forte e determinata, è crollata in un attimo.
    Adesso, per la prima volta, tocca me cercare di sorreggere lei.
    Per tutti questi anni, invece, è sempre stato il contrario. Sono stata sempre io quella ad avere bisogno del suo conforto, del suo aiuto, del suo appoggio, del suo sostegno.
    E' stato grazie a lei che ho deciso di non rinunciare a Pepa. Di non rinnegare le mie emozioni. Di questo le sarò sempre grata, perché anche se tra me e Pepa, dovesse finire domani, non rimpiangerei mai di essere entrata quella notte in quel bagno e di averla baciata. Grazie a quel bacio, sto vivendo il periodo più felice della mia vita.
    Sarebbe tutto perfetto se, anche, Lola potesse gioire con me, per questo momento che sto attraversando.
    Ma purtroppo, la vita non può essere tutta a colori, qualche tonalit? di grigio ? disgraziatamente ? c'è sempre!
    Nonostante tutto, sono contenta del fatto che Lola, si sia aperta con me, mi abbia confidato la sua idea di vendere il ?Cachis? e di andare via per un po' di tempo. Perché secondo lei, l'unica soluzione possibile, per uscire dalla profonda crisi che sta attraversando, è quella di allontanarsi da Madrid, da Paco, da Sara e da tutto quello che in questo periodo le ha creato un gran stato di stress. Ciò per ritrovare sé stessa e ritornare ad essere la Lola di un tempo. Infatti, sarebbe stato inutile rimanere a Madrid, e continuare, così, a fare del male non solo a sé stessa, ma anche a Paco, Sara, a me e Pap? . Cioè alle persone che più ama a questo mondo.
    E, secondo me, ha ragione. Forse l'unica soluzione è proprio quella di allontanarsi per un pò. Perché finché non riusciamo ad essere in pace con noi stessi, nessuno sar? mai capace di aiutarci.

    23-07-08

    Non posso omettere di riportare sul diario, la piccola nota folkloristica del week-end alla SPA, di cui si è resa protagonista Pepa. Quella demente, tornata dal poligono di tiro, ha deciso di farsi massaggiare. Al che le ho fatto notare che quando Sara le aveva proposto di andare in una beauty-farm, lei era inorridita all'idea di fare quello che normalmente fanno le sessantenni annoiate. Ed ora tutto ad un tratto, apprezzava quello che facevano le sessantenni?Cosa era successo?Pepa Miranda, stava invecchiando? Ovviamente, non era così. Semplicemente, voleva farmi ingelosire dicendomi che aveva trovato molto carina la massaggiatrice. Perché, secondo lei, quando mi arrabbio divento ancora più sexy, e dovevamo pur sfruttare l'idromassaggio in camera e dare un senso compiuto a questo fine settimana.
    A farmi ingelosire, ci è riuscita perfettamente, ma per ripicca prima di provare l'idromassaggio in camera, l'ho fatta decisamente penare. Così impara!

    28-07-08

    Tra tre giorni io e Pepa, dovremmo partire per le vacanze. Peccato, che non conosco ancora la meta, né il mezzo con cui ci sposteremo, né cosa ha in mente la mia adorata fidanzata.
    Mi ha detto solo di non preoccuparmi, che avrebbe pensato a tutto lei.
    Ok, ho capito che Pepa ha la mania del fare tutto lei, ma io cosa ci metto in valigia? Io che sono la Regina del ?non si sa mai?, non posso non preparare la valigia almeno tre giorni prima e portarmi un'intera casa dietro.
    Ma questo, uno spirito libero come Pepa, non lo capir? mai, per mia sfortuna!

    29-07-08

    Problema valigia risolto. Secondo Pepa, non ci serviranno molti vestiti.
    Avr? mica intenzione di portarmi in un campo per nudisti?Perché io ormai da lei mi aspetto di tutto!!!
    E poi ha anche il coraggio di dirmi che tra tutte le donne che esistono al mondo ?proprio la più ?quadarata? le doveva capitare?? Ed io le ho risposto che ?tra tutti gli uomini e le donne che esistono al mondo, proprio la più demente mi doveva capitare??
    Mi piace stuzzicare Pepa!In realt? ci piace stuzzicarci a vicenda. E' il nostro modo di sedurci. Tanto, puntualmente, ogni piccola discussione inizia in sala e termina nel letto!

    18-08-08

    Io e Pepa, siamo appena rientrate dalla nostra vacanza. Direi proprio che il nostro primo viaggio insieme è stato ?perfetto?:intenso e ricco di emozioni.
    Un viaggio introspettivo, che ha riguardato non solo la scoperta di luoghi, ma anche la scoperta di noi stesse.

    Tutti i viaggi portano un arricchimento interiore, ma questo per me ha avuto un significato particolare: mi ha permesso di comprendere ancora meglio la persona che da circa sei mesi sta al mio fianco; la persona con cui vorrei dividere il resto della mia vita; la persona che mi ha fatto ritornare a vivere. E non importa se è mezza matta. Infondo, non so se mi sono innamorata prima di lei o della sua follia.
    La mia Pepa è qualcosa di speciale, così come la terra che gli ha dato i natali, e che mi ha fatto visitare in lungo e largo: l'Andalucia.
    Ebbene, sì, siamo andate in Andalucia. Partenza alle sette del mattino da Madrid. Direzione per me ignota, fino a quando non ho letto un cartello che indicava Siviglia, e da lì ho capito tutto.
    Così da Siviglia, abbiamo raggiunto Cordoba, poi Granada, sino ad andare sulla costa a Cadiz, per fermarci alcuni giorni a Huelva. E, proprio a Huelva, ho visto Pepa sotto un'altra luce. Per la prima volta, infatti, ha messo via la sua maschera da ?dura?, per far posto alla sua fragilit? . Siamo state sulla tomba di sua nonna, mi ha raccontato che, quando è andata via da Madrid, l'unica persona che l'ha appoggiata è stata proprio lei, che un tempo era stato un esempio per tutta Huelva, opponendosi alla dittatura franchista. Dalle sue parole ho compreso il forte legame che la univa alla nonna, da cui aveva ereditato il carattere forte, l' irrequietezza ed un senso smisurato di giustizia. Ma , soprattutto, una cosa le aveva insegnato sua nonna: a non smettere mai di essere quello che si è, per paura del giudizio degli altri e a non tradire mai i propri ideali, le proprie idee.
    E, mentre, mi raccontava tutte queste cose mi sono accorta che stava iniziando a piangere. Non avevo mai visto Pepa piangere, neppure quando eravamo bambine, e per questo l'avevo sempre invidiata. Infatti, mentre io avevo la lacrima facile e mi veniva da piangere in ogni situazione, soprattutto quando dovevo reprimere la rabbia, lei non piangeva mai. Neanche quando faceva a pugni con gli altri ragazzini del quartiere ed era lei quella a prenderle.
    Vederla piangere è stato stranissimo. Mi è sembrata una bambina. Una bambina da stringere e coccolare. Mi ha fatto una tenerezza indescrivibile. Nonostante il suo 1.80 di altezza, in quell'attimo mi è sembrata piccola, piccola e l'unica cosa che desideravo con tutta me stessa era stringerla a me e dirle ?Non c'è più tua nonna, ma ora ci sono io accanto a te e non ti lascerò più sola come ho fatto otto anni prima?. Nel momento in cui l'ho abbracciata ho sentito il suo cuore battere all'impazzata, ho asciugato le sue lacrime, ci siamo guardate come non c'eravamo mai guardate prima. In realt? stavamo guardando dentro noi stesse. Non c'è stato bisogno di dire niente.
    Non basterebbe un libro intero, per descrivere quello che, in quel momento, esprimevano i nostri sguardi.
    Quella notte non abbiamo fatto semplicemente l'amore. Non è stato un banale incontro di corpi per saziare i nostri istinti. E' stato qualcosa di più. Si sono incontrate le nostre anime, che si sono unite per sempre in un legame indissolubile.

    Non dimenticherò facilmente questa vacanza, così come non dimenticherò tutti i posti che abbiamo visitato. I Pueblos Blancos delle Sierre, mi hanno incantata.
    Durante la sosta in uno di questi paesini, ho conosciuto la ex di Pepa, la famosa Sub-Inspectora di Siviglia, accompagnata da una bionda ossigenata un po' volgarotta.
    Abbiamo cenato insieme ed ho notato che per tutta la sera, la Sub-Inspectora che di nome fa Ines, non ha fatto altro che guardare Pepa, e la cosa ? a dire il vero ? mi ha un po' infastidita. Nel momento in cui mi sono alzata per andare al bagno, Ines si è alzata e mi ha seguita. Mentre stavo per uscire dal bagno mi ha fermata e mi ha detto ? Non illuderti troppo. Ora sembra innamoratissima di te. Ti sta sicuramente facendo sentire la persona più importante di questo mondo. Ma vedrai, che prima o poi si stancher? anche di te. Perché Pepa è una spirito libero. Nessuno può incatenarla?.
    Per tutta la cena, questa frase ha risuonato in continuo nella mia mente. Ovviamente, Pepa se n'è accorta e quando siamo rientrate in albergo, mi ha chiesto perché ero così strana. Dopo un attimo di titubanza iniziale, le ho raccontato quello che mi aveva detto Ines, e lei mi ha ha preso la mano me l'ha appoggiata sul suo petto, mi ha fissato diritto negli occhi e mi ha detto: ? Nella mia vita sono stata con molti uomini e tantissime donne. E questo perché in ognuno di loro cercavo te: il tuo dolcissimo sorriso, il tuo sguardo, le tue mille paure, la tua insicurezza. E ora che ti ho finalmente ritrovata, non ti lascerò scappare via da me. Da quando sto con te è come se tutto il mondo fosse sparito. L'unica cosa che desidero è andare a dormire accanto a te, e risvegliarmi accanto a te. Tutto questo vorr? pur dire qualcosa Silvia??
    Si Pepa, vorr? pur dire qualcosa. Come qualcosa vorr? pur dire, il fatto che io non posso più fare a meno di te, perché ti amo come non ho mai amato nessuno.

    19-08-08

    Anche in vacanza, non sono mancate le ?follie? di Pepa, cui penso non mi abituerò mai! Il problema è che in questa sua ?follia?, riesce a trascinare anche me.
    Mi ha fatto fare delle cose che non avrei mai fatto, come ad esempio fare l'amore in un lago di notte; viaggiare senza avere una meta precisa; mangiare e dormire ad orari improbabili; passare un giorno intero a letto, non di certo per guardarci negli occhi; mangiare hamburgher e patatine fritte; bere birra fino ad ubriacarmi; lanciarmi giù da un ponte attaccata ad un elastico; inseguire un toro, nel tentativo di inseguire lei perché avevo paura che si facesse male.
    Mi fermo qui, perché altrimenti, questo diario potrebbe diventare un'arma per i miei nemici. Ho fatto delle cose, che non avrei fatto neanche a quindicianni.
    La demenza di Pepa, mi ha decisamente contagiata. Siamo diventate due quindicenni dementi!!!!
    Si, proprio due quindicenni, niente di più, niente di meno. Al mare abbiamo dato spettacolo. Pepa, infatti, si è inventata un nuovo gioco: ?palla Silvia?. Le regole sono semplicissime: prendi Silvia affogala in mare, tirala su, mandala giù, falle fare due tuffi, bere un litro e mezzo d'acqua salata ecc.
    Tutto questo solo perché lei è un po' più forte di me fisicamente!
    Ma io non sono voluta essere da meno, ed ho creato anch'io un nuovo gioco: ? fai diventare Pepa rossa paonazza?. Anche questo nuova forma di svago è semplice,semplice da attuare: mi basta far finta di guardare qualcuno o qualcuna con interesse che Pepa diventa rossa come un peperone, dalla rabbia!.
    Nonostante ciò, ha anche il coraggio di dirmi che lei non è gelosa: è solo una mia impressione. Gi? , perché dimenticavo che io oltre ad essere più quadrata di un cubo, sono anche paranoica.
    Ma certo che è solo una mia impressione, per questo quando il cameriere di un ristorante mi ha fatto un complimento, gli ha subito rimarcato che io ero la sua ragazza. Ovviamente, sempre perché non è gelosa.
    Proprio come me. Perché ci tengo a precisare che anch'io non sono gelosa di lei: mi d? solo fastidio, quando gli altri la fissano con insistenza.
    A dire il vero, Pepa in calzoncini, ma soprattutto in costume non può passare inosservata. Come si fa a non notare le sue gambe chilometriche ed il suo fisico perfetto?
    In realt? , nessuno può restare indifferente a Pepa Miranda. Io per prima.
    Quando eravamo al mare, avrei potuto passare ore a guardarla. E di questo se n'è accorta anche lei, tanto da arrivarmi a dire: ? Pelirroja, se vedermi in costume ti fa quest'effetto, io da oggi vado anche a lavorare così!Ah, dimenticavo, chiudi la bocca, che ti cade la bava!?
    Tralasciando questo suo ultimo commento da vera lady, lo devo ammettere: Pepa, come direbbe lei, è proprio una gran bella gnocca!

    23-08-08

    Oggi io e Pepa, sono cinque mesi che stiamo insieme. In realt? io me n'ero dimenticata. Ma Pepa no e, come suo solito, anche questa volta è riuscita a sorprendermi.
    Questa mattina quando mi sono svegliata, ho trovato vicino a me un peluche enorme con legato al collo un pacchetto a forma di barattolo. Accanto un biglietto con scritto ?Sorridi, ti amo. P.s. Noi da oggi non beviamo più Coca-Cola?.
    Ho aperto il pacchetto a forma di barattolo e, con mio grande stupore, ho trovato una lattina di Pepsi.
    Lì per lì, non riuscivo a capire cosa c'entrasse la Pepsi - Cola con noi. Poi dopo un po' mi sono accorta che la scritta pepsi è l'acronimo dei nostri nomi.
    Solo ad una matta come lei, poteva venire in mente di regalarmi una lattina di Pepsi.
    Ma io in realt? , l' adoro anche per questo.

    30-08-08

    Tornare, dopo una vacanza come quella che ho trascorso, al solito ?tram-tram? quotidiano è dura.
    Negli ultimi tre giorni, ho passato più tempo nel laboratorio che a casa.
    In più c'è Lola che continua a non stare bene. Ieri per tranquillizzarla ho dovuto somministrarle del valium.
    Ma perché la vita è complicata? Sono gli eventi a renderla così, o siamo noi, con le nostre scelte ad ingarbugliarla ancora di più?

    10-09-08

    Questa sera, io, Lola e Pap? abbiamo cenato insieme. Lola ha comunicato anche a Pap? , la sua decisione di andare via da Madrid, per un periodo di tempo imprecisato.
    Pap? all'inizio è rimasto sconcertato da questa notizia. Ma poi anche lui ha capito. Ha capito che se vogliamo davvero bene ad una persona dobbiamo lasciarla libera di prendere le proprie decisioni. Come aveva deciso di lasciare libera me, il giorno che mi aveva sorpresa con Pepa, nella capanna.
    Perché amare una persona, non significa soltanto avere mille attenzioni e premure, significa anche sacrificarsi. Abbandonare l'egoismo di fondo che c'è in ogni forma di amore, per capire che ogni individuo, prima di essere figlio, nipote, marito, amante, fidanzato, amico è una persona. Se davvero si vuole bene a qualcuno, bisogna avere il coraggio, di lasciarlo libero di percorrere la sua strada. Anche se ciò dovesse comportare un allontanamento definitivo da noi.
    Io penso che l'egoismo sia la linea di demarcazione tra un amore vero e quello che noi diamo solo per sentirci ricambiati e utili per qualcuno. Quando riusciamo a mettere da parte quest' egoismo, allora sì, abbiamo raggiunto l'amore puro, incondizionato, quello che non ha bisogno di compromessi per andare avanti.

    14-09-08

    Mi devo ricordare di non portarmi più Pepa dietro quando vado a fare la spesa. Da oggi, andrò al super-mercato di nascosto da lei.
    E' una cosa impossibile fare acquisti con lei: mi carica il carrello di porcherie!Biscotti, merendine, patatine, brioches, cioccolato, cibi precotti ecc.. Ma è mai possibile che una persona si debba alimentare in questo modo?
    Le ho detto chiaramente, da medico e non da Silvia, che se continua a mangiare queste schifezze le verr? un infarto prima dei quarant'anni, a causa di un eccesso di colesterolo.
    E lei cosa mi ha risposto? ? Di qualcosa dobbiamo pur morire, pelirroja. E se proprio devo morire giovane, almeno voglio morire mentre sto facendo l'amore con te?.
    Ma come ho fatto io ad innamorarmi di lei? Delle volte non me ne capacito.

    22-09-08

    E' un ?periodaccio? sul lavoro! Ho tantissime cose da fare. Pepa è arrivata a dirmi che io ci tengo più ai miei cadaveri che a lei, perché ultimamente per passare un po' di tempo con me, deve venire a giocare a ?l'allegro chirurgo? con le salme.
    Un po' ha ragione. Ma io ci tengo a fare bene il mio lavoro, che per me non è un semplice lavoro, ma una passione.
    Come mi dice sempre Pap? , io prima di essere Silvia, sono un medico forense e anche nella vita, di tutti i giorni, mi comporto come tale.
    A mio avviso è sorprendente, come la professione che abbiamo scelto di svolgere ci plasmi a suo piacimento, facendo modificare col tempo le nostre abitudini, i nostri desideri, i nostri ideali. Infatti, più svolgiamo una determinata attivit? e più cambia il nostro modo di pensare, di porci verso gli altri, di sentire le emozioni ecc.
    Sono convinta, che se invece del medico legale, avessi deciso di intraprendere la carriera da commercialista, segretaria, avvocato, infermiera o qualsiasi altro mestiere, il mio modo di affrontare la vita sarebbe stato diverso.
    Forse non mi sarei posta mille ?perché? davanti ad ogni cosa, anche a quelle più semplici. Forse, avrei avuto meno paura delle miei emozioni. Forse, non avrei analizzato minuziosamente ogni cosa che mi accade. Forse avrei avuto bisogno di meno certezze.
    Ma questi sono solo forse. Ed io ora sono quello che sono. Sono io Silvia, con le mie insicurezze, le mie paure, la mia determinazione, la mia cocciutaggine, il mio senso del dovere, la mia voglia di dare a tutto una risposta, la mia mania per l'ordine e la disciplina, il mio essere così ?quadrata?.
    E questo mio modo di essere ha fatto sì che mi innamorassi perdutamente di una persona che sotto molto aspetti è l'opposto di me, ma con cui riesco a condividere delle cose importanti, come il senso di lealt? e di giustizia.

    24-09-08

    Ce l'ho fatta!Ieri sono riuscita a sorprendere io per prima Pepa.
    Lei pensava che anche questa volta mi fossi dimenticata del nostro anniversario (ben sei mesi!!!). E, invece, no!Questa volta l'ho preceduta.
    Le ho chiesto di accompagnarmi in ospedale, dove mi aspettavano i colleghi del CNI, per fare il riconoscimento di un cadavere.
    Normalmente, vuole guidare sempre lei, sostenendo che la mia capacit? nel guidare è pari alla mia mira. Pertanto - sempre secondo il suo convincimento ? quando mi metto alla guida, mezza Madrid è in pericolo.
    Ovviamente, sono tutte esagerazioni di Pepa, ma per non iniziare a battibeccare, le ho chiesto di farmi un po' guidare perché altrimenti ? a forza di non esercitarmi ? sarei diventata un pericolo per tutta Madrid.
    E così, invece, di portarla all'ospedale, l'ho portata nel posto dove un paio di mesi fa le avevo mostrato il cielo stellato di Madrid.
    Pepa è rimasta stupita:la sua Princesa, sempre così diligente, l'aveva portata a vedere le stelle con l'auto di servizio e durante l'orario di lavoro.
    Le ho precisato che l'auto era sì quella di servizio, ma che in realt? il nostro turno era terminato, perché - a sua insaputa - mi ero messa d'accordo con Povedilla e Rita, per fare uno scambio di turni.
    Va bene, che la sua pazzia mi ha contagiata, ma non fino a questo punto.
    L'ho portata nel luogo, dove è cominciato tutto. Nel luogo dove per me è iniziata la nostra storia.
    Perché la nostra avventura è cominciata proprio nel momento in cui le ho chiesto di rimanere a San Antonio.
    Sotto il cielo stellato, con un'aria perplessa ed incuriosita, Pepa ha iniziato ad aprire la scatola che le avevo dato. In realt? erano più scatole messe una dentro l'altra. Nella prima scatola c'era una foto di noi due quando avevamo sette anni. La nostra prima foto insieme. Era il giorno del fidanzamento ufficiale di Paco e Lola. Non potrò mai dimenticare la boccaccia che mi aveva fatto quando ci avevano presentate. Nella seconda scatola, c'era la foto che ci avevano scattato al matrimonio di Paco e Lola. Eravamo le damigelle d'onore. Pepa, mi ricordo che si era subito sporcata il vestito bianco per fare a pugni con un ragazzino che che mi aveva presa in giro per i mie capelli rossi. Nella terza scatola, c'era una foto di noi due con Sara di appena due anni. Nella quarta scatola c'era la foto che ci avevano scattato alla Comunione di Sara. Pepa vestita da Punk, era uno spasso! Nella quinta scatola c'era una foto di noi due scattata quest'estate, sulla spiaggia di Huelva al tramonto. Nella sesta scatola Pepa ha trovato non una foto, ma un biglietto con scritto: ? Sei stata , sei e per sempre sarai l'unico grande amore della mia vita. Silvia?.
    Potevo carpire dal suo volto la gioia e l'emozione che stava provando nel leggere quelle mie parole. Al che mi sono avvicinata a lei, le ho accarezzato il viso, soffermandomi sulle sue labbra, che si sono subito schiuse in uno dei suoi immensi sorrisi. Ci siamo strette in un abbraccio senza fine ed in quel momento ho capito che era lei il regalo mio più grande.

    30-09-08

    Questa sera sono da sola. Pepa ha il turno di notte.
    Il letto mi sembra così grande e così vuoto senza di lei. E' come se mi mancasse qualcosa. Non riesco a dormire.
    In realt? sono agitata per Lola. Ho paura di perderla . Ha trovato un acquirente per il Cachis, e ciò significa che presto andr? via.
    Come farò senza mia sorella? Non lo so proprio. Da quando è morta nostra madre lei si è presa cura di me come se fossi stata sua figlia.
    Quando si è sposata con Paco, avevo solo dieci anni. Anche in quel momento, mi ricordo che avevo avuto paura di perderla. Ero gelosa di Paco, che per me rappresentava la persona che me la stava portando via.
    Allora avevo Paco, come capo espiatorio. Adesso con chi dovrei prendermela? Forse con me stessa perché non sono stata capace di aiutarla in un momento così difficile per lei?

    03-10-08

    Ieri ho parlato con Lola. Le ho detto che mi sentivo in colpa per la decisione che aveva preso, perché mi sembrava di non esserle stata sufficientemente accanto in questo periodo.
    Lei mi ha risposto che ora nessuno può aiutarla né io, né Paco, né Sara. Nessuno. Doveva cercare solo in se stessa la forza per reagire.
    Mi ha chiesto di prendermi cura di Pap? e, soprattutto, di comprendere la sua decisione: non stava scappando da noi, ma da se stessa, nella speranza di ritrovarsi.
    Poi mi ha abbracciata e nell'orecchio mi ha sussurrato di essere felice di vedermi, finalmente, innamorata e serena.

    08-10-08

    Paco è distrutto dalla decisione di Lola. Il suo sguardo non esprime nessuna emozione è, semplicemente, perso nel vuoto alla ricerca di qualcosa che si sta sempre più allontanando da lui.
    Dopo aver vissuto una vita intera con una persona, non averla più accanto deve essere qualcosa di devastante.
    Ti alzi un mattino e chi, per più di vent'anni, si è svegliato, ha fatto colazione , pranzato e cenato con te, non c'è più.
    Improvvisamente Paco, si è venuto a trovare senza la persona con cui, per una vita intera, ha condiviso gioie, dolori, rancori, rabbia, segreti, confidenze e amore.
    Improvvisamente Paco, si è scoperto solo.

    18-10-08

    Sono passati otto giorni da quando Lola è partita per Barcellona, lasciando un vuoto incolmabile, in ognuno di noi.
    Paco soffre in silenzio. Sara ha trovato in Pepa, un sostegno per superare questo momento ed io e Pap? , ci facciamo forza a vicenda.
    Ma senza il nostro punto di riferimento è dura. Lola era il collante della nostra famiglia.

    22-10-08

    Ieri ho invitato Pap? a cena da me e Pepa. All'inizio ha titubato molto, prima di accettare l'invito e questo a me è dispiaciuto tantissimo. Gli ho fatto notare che da quando convivevo con Pepa, non era più venuto a cenare da me, facendogli comprendere che questa cosa mi faceva stare male, perché significava che lui non aveva ancora pienamente accettato la mia relazione.
    Allora si è seduto accanto a me, spiegandomi che per lui è stata dura non solo accettare il fatto che io stessi con una donna, ma anche che questa donna fosse Pepa. Però, in questi ultimi sei mesi, mi aveva visto rinascere e di questo doveva ringraziare la ?despotenciada?. Aveva perfettamente capito che per me Pepa, era qualcosa di più di un capriccio e vedermi felice, gli riempiva il cuore di gioia, ma aveva bisogno ancora di un po' di tempo per assimilare la situazione.
    Alla sera quando sono rientrata a casa, ho trovato lui e Pepa seduti, sul divano, che sorseggiavano birra, mentre guardavano e commentavano la partita del Real Madrid.
    Non si sono subito accorti della mia presenza ed io ne ho approfittato per osservarli. L'immagine di loro due che chiacchieravano come buoni amici, mi ha emozionata. Le due persone più importanti della mia vita, finalmente, riuscivano a parlarsi senza litigare.

    25-10-08

    Domani arriva a Madrid, Maca, la famosa amica di Pepa. Sar? nostra ospite per qualche giorno.
    Finalmente potrò conoscerla. Un po' per curiosit? e perché no, un po' per gelosia, ho chiesto a Pepa, se anche Maca rientrava nella lista delle sue quaranta conquiste. La risposta è stata positiva.
    Che Bello!Domani ospiterò in casa l'ex ragazza della mia fidanzata ?sciupa-femmine?. Non vedo l'ora!
    Gi? il solo pensiero, mi fa stare male. Almeno speriamo che non sia carina!

    26-10-08

    E' arrivata Maca.
    Com'è Maca? Beh, diciamo passabile.
    No, Silvia, non raccontarti ?balle? da sola. La verit? è che Maca, oltre ad essere molto carina, è anche simpatica ed intelligente.
    Sono tremendamente gelosa.
    Gelosa di come guarda Pepa.
    Gelosa di come abbraccia Pepa.
    Gelosa della complicit? che ha con Pepa.
    Gelosa di Pepa, che le va dietro.
    Resisti Silvia, sono solo quattro giorni. Ce la puoi fare. Pepa ama te, non lei. E' con te che sta da più di sei mesi, battendo ogni record. Con Maca è stato solo un flirt passeggero. Tra di loro c'è stato del sesso e nulla di più.
    Certo che se continuo così, ha ragione la mia fidanzata: sono paranoica!
    Che coppia, lei mezza matta ed io paranoica:forse è per questo che andiamo d'amore e d'accordo?

    28-10-08

    Oggi abbiamo oltre passato ogni limite. Va bene ospitare la ex, della mia ragazza. Ma vederla che va in giro per casa mezza nuda, è troppo!
    L'ho detto a Pepa, e lei mi ha chiesto se per caso ero gelosa.
    Io gelosa? No, figuriamoci. Dire che sono gelosa è poco. Sono solo sull'orlo di una crisi di nervi!
    Quando vedo Maca che fa la ?gatta morta?, con Pepa, l'ammazzerei!

    30-10-08

    Lo sapevo che sarebbe accaduto. Me lo sentivo. Una come Pepa non può essere fedele a nessuno. Neppure ad una persona che ama. I suoi istinti prevalgono sui suoi sentimenti, su questo è peggio di un uomo!.
    Ieri sera abbiamo portato Maca in una discoteca di Madrid. Durante tutta la sera non ha fatto altro che ?strusciarsi? addosso a Pepa, incurante della mia presenza. Ma quello che mi ha dato più fastidio è stato il comportamento tenuto da Pepa, che sembrava gradire le mille attenzioni della sua amica.
    E quando ho visto Maca che stava per baciare Pepa, è come se all'improvviso il mondo mi fosse cascato adosso; come se tutta la felicit? che avevo provato fino a quel momento fosse sparita in un istante. Tutto d'un colpo dal mondo delle favole ero ritornata alla vita reale: l'amore non è solo magia. Amare qualcuno non significa essere necessariamente felici.
    Sono andata via, senza salutare nessuno.
    Quando Pepa è rientrata a casa, mi ha trovata in lacrime. Sapeva gi? il motivo. Mi ha assicurato che tra lei è Maca non era successo niente. Maca aveva preso l'iniziativa di baciarla, ma lei si era tirata indietro, perché nella testa ha solo me.
    Le ho detto, che dubitavo molto delle sue parole e che questa notte volevo restare da sola. Avevo bisogno di riflettere.
    Lei mi ha detto che non era sua intenzione ferirmi, chiedendomi scusa per il comportamento che aveva tenuto.
    Le ho semplicemente ripetuto, che volevo restare sola, che avremmo parlato domani. Al che lei - dopo avermi detto di ricordarmi che senza di me la sua vita non aveva senso - ha raccolte le cose di Maca ed è andata via.
    Ed io ho pianto tutta la notte abbracciata al suo cuscino.

    03-11-08

    In questa mattina piovosa di novembre, sono qui da sola in camera a riflettere su mille cose. Sulla mia vita, sui sentimenti, su come delle volte il nostro orgoglio può farci allontanare da ciò che più amiamo, solo per il piacere di veder trionfare le nostre ragioni.
    E mi chiedo perché, molto spesso, capiamo quanto sia importante una persona per noi, solo quando la perdiamo?
    Perché solo quando stiamo per perdere una persona riusciamo a mettere da parte il nostro orgoglio?
    Perché, non riusciamo a farlo prima?
    Perché non riusciamo a capire che ogni momento che viviamo potrebbe essere l'ultimo?
    Perché due persone, nonostante il fatto che si amino, riescono a farsi sempre del male? Per rabbia? Per odio? Per ripicca? Per egoismo? Per orgoglio? Per amore?
    Perché non comprendiamo che potrebbe non esserci un dopo, per porre rimedio a ciò che abbiamo detto o fatto?
    Quante volte nella nostra vita abbiamo desiderato di poter tornare indietro, per cancellare i nostri errori? Penso un miliardo di volte.
    Per me, ieri è stata una di quelle volte.
    Ho litigato con Pepa, sempre per la questione della sua amica Maca. Ci siamo rinfacciate delle cose orribili, oltre che assurde. Le ho detto che io non volevo stare con una persona che non era capace di controllare i propri ormoni. Che si comportava peggio di un animale. Che aveva osato mancarmi di rispetto in casa mia. Lei mi ha risposto che, finalmente, aveva capito perché Lucas mi aveva lasciata: era impossibile vivere con una nevrotica come me e visto che la casa era la mia, non c'era problema; fanculo casa mia ed il giorno in cui mi aveva rincontrata.
    Ci siamo lasciate, così. Mandandoci a fanculo a vicenda, solo per il nostro [-censura-] orgoglio. Solo per il gusto di aver ragione.
    Ma nel momento in cui Rita, mi ha avvertita che, nel tentativo di sventare una rapina in una banca, c'era stato un scontro a fuoco in cui era rimasta coinvolta Pepa, il mio cuore si è fermato; la mia mente ha smesso di pensare.
    La corsa in ospedale, mi è sembrato il viaggio più lungo della mia vita. Più schiacciavo il pedale dell'acceleratore e più mi sembrava di andare piano.
    L'unica cosa che ricordo è che durante tutto il tragitto, ho maledetto - non una ma mille volte - il mio orgoglio: a cosa mi serviva aver ragione, quando avevo perso la persona più importante della mia vita?
    Nel momento in cui il medico mi ha detto che Pepa aveva riportato solo una ferita superficiale al braccio, ho iniziato a piangere scaricando così tutta la paura e l'angoscia accumulata. La mia Pepa stava bene. Potevo porre rimedio alla mia stupidit? .
    Sono corsa da lei. Ci siamo guardate negli occhi. Ho preso tra le sue mani tra le mie, e le ho chiesto perdono per tutto quello che le avevo detto. Non era mia intenzione ferirla. Grazie a lei la mia vita era cambiata in meglio. Grazie alla sua follia avevo ritrovato il gusto di ridere di cuore. Grazie a lei ero ritornata a credere nell'amore. Ma la paura di perderla mi aveva fatto diventare tremendamente insicura e l'insicurezza ti porta irrimediabilmente a sbagliare.
    Poi l'emozione ha preso il sopravvento ed ho ricominciato a piangere. Pepa mi ha stretta a sé, dandomi quella sensazione di sicurezza che solo lei sapeva e poteva darmi, e nell'orecchio mi ha sussurrato che ero la luce dei suoi occhi e solo se fosse diventata pazza o cieca avrebbe potuto lasciarmi per qualcun'altra.

    06-11-08

    Domani devo partire per Bilbao. Starò via circa una settimana. Come farò senza la mia ?matta? per una settimana? Non lo so proprio!
    Ho chiesto a Sara di farle un po' di compagnia durante la mia assenza e soprattutto di ricordarle di farsi la medicazione giornaliera al braccio, per evitare che la ferita prenda infezione. Sara giustamente mi ha risposto che sua zia non era più una bambina.
    E' vero Pepa non era più una bambina, ma al contrario di noi altri, era riuscita a non perdere le cose migliori di quando si è bambini, come ad esempio la capacit? di sorridere anche nei momenti peggiori; la generosit? ; la voglia di dare agli altri senza chiedere nulla in cambio.
    Per questo e per mille altre cose, mi sono innamorata di Pepa.

    07-11-08 (Bilbao)

    Oggi è il giorno del mio compleanno. Non amo fare feste particolari per festeggiare quest'evento che, infondo, ci ricorda solo che la vita corre veloce e che tutto cambia, nulla resta uguale. Cambiano i nostri ricordi, le nostre emozioni, il nostro carattere e a stento riusciamo a riconoscere nelle fotografie, nei nostri scritti quello che eravamo qualche anno prima. Improvvisamente, diventiamo dei perfetti sconosciuti anche per noi stessi.
    Questa è la sensazione che provo quando guardo le fotografie di quando avevo quindici anni o vent' anni: mi chiedo, ma dove è finita questa ragazza? Sono veramente io quella?

    08-11-08 (Bilbao)

    Appena ieri ho scritto che non mi piace festeggiare i compleanni. Ma proprio ieri, ho ricevuto la dichiarazione d'amore più tenera, dolce, romantica e vera che una donna possa ricevere. Il tutto accompagnato da un mazzo di cento rose rosse.

    So che ti d? fastidio quando bevo troppo.
    So che ti annoio quando parlo della mia magnum.
    So che sei gelosa quando qualcun'altra mi guarda.
    So che mi ammazzeresti quando vengo a letto e ti tocco con i piedi gelati.
    So che ami il caldo e detesti il freddo.
    So che non ti piace quando cucino con troppo sale.
    So che mangeresti volentieri solo verdure.
    So che faresti a meno dei miei ?quattro salti in padella?.
    So che ami tuo padre e tua sorella più di qualunque altra cosa.
    So che stai ancora soffrendo per la perdita del tuo bambino.
    So che hai amato Lucas disperatamente.
    So che quando ti viene la fossetta sul mento stai per piangere.
    So che quando ti senti a disagio arrossisci.
    So che non t'interessa essere all'ultima moda
    So che non t'importa nulla di quello che dice la gente.
    So che per me hai messo da parte i tuoi pregiudizi.
    So che ti piace quando ti mordicchio le labbra.
    So che quando facciamo l'amore ti piace prendermi in giro.
    So che sono stata l'unica donna della tua vita.
    So che non ti piacciono i film di azione, ma che li guardi ugualmente.

    Perchè ti conosco e so che mi credi quando ti dico che per te vorrei essere migliore.

    Al mio amore grande. Al mio grande amore.

    Pepa

    Come sempre Pepa, è riuscita a lasciarmi senza parole. Ed io avrei voluto tanto dirle che:

    So che ti d? fastidio quando assumo l'area da maestrina.
    So che ti annoio quando parlo del CSI.
    So che sei gelosa quando qualcun altro e/o qualcun'altra mi guarda.
    So che mi ammazzeresti quando al mattino appena suona la sveglia ti butto giù dal letto.
    So che ami il freddo e detesti il caldo.
    So che non ti piace quando cucino senza sale.
    So che mangeresti solo cioccolata.
    So che faresti a meno della mia zuppa di verdure.
    So che ami la tua famiglia più di ogni altra cosa.
    So che stai ancora soffrendo per la perdita di tua nonna.
    So che mi ami disperatamente.
    So che quando ti metti le mani nei capelli hai combinato qualche guaio.
    So che quanto ti senti a disagio guardi per terra.
    So che l'unica cosa che per te deve essere all'ultima moda è la tua magnum.
    So che non t'importa nulla di quello che dice la gente.
    So che per me hai smesso di essere una sciupa-femmine.
    So che ti piace quando mi addormento sul tuo seno, tra le tue braccia.
    So che quando facciamo l'amore ti piace sentire i miei capelli sul tuo corpo.
    So che non sono stata l'unica donna della tua vita, ma spero di essere l'unico amore della tua vita.
    So che non ti piacciono i film d'amore, ma che li guardi ugualmente.

    Perchè ti conosco e so che mi credi quando ti dico che sei perfett? così. Amo ogni cosa di te

    Al mio unico amore. Il senso di ogni cosa che c'è.

    Silvia


    Mentre pensavo a quanto sarebbe stato bello avere Pepa accanto a me, mi è squillato il cellulare: era lei.
    Mi ha chiesto se avevo gradito il regalo. Le ho detto che avevo ancora gli occhi umidi dall'emozione, e che avrei tanto voluto che lei fosse qui con me.
    Nel preciso istante in cui le dicevo questo, hanno suonato alla porta. Ho aperto e l'ho trovata davanti a me, più bella che mai.
    Mi ha presa tra le sue braccia ed ha iniziato a baciarmi, a togliermi pian piano i vestiti da dosso. In pochi minuti ero nuda tra le sue braccia. Sentivo il calore del suo corpo; la sua pelle sfiorarmi; le sue mani impadronirsi dolcemente del mio seno.
    E mentre facevamo l'amore alla radio hanno iniziato a trasmettere ?Castway?, che da ieri è diventata la nostra canzone.

    12-11-09 (Bilbao)

    Altri due giorni e finalmente rientro a Madrid!
    Non vedo l'ora di riabbracciare Pepa.
    Le ho gi? detto di farmi trovare la casa in ordine, perché conoscendola come minimo ci saranno i suoi vestiti ovunque, scatole di pizza sul tavolo della cucina, riviste sparse in tutte le stanze ed il letto ,ovviamente, disfatto!
    Diciamo che Pepa e l'ordine non sono proprio in sintonia.
    Lei è la regina del disordine ed io la regina dell'ordine. A casa è una continua lotta tra me e lei: io metto in ordine e lei dopo due minuti disfa tutto!
    Ho cercato in tutti i modi di convertirla all'ordine, ma non c'è stato verso. L'ho anche minacciata, senza successo, di un'astinenza forzata dal sesso. La sua risposta è stata: ?Pelirroja, fai pure, tanto sarai la prima a non resistere. Dopo aver assaggiato Pepa Miranda, nessuno può farne più a meno!?
    La solita modesta.
    Però, a pensarci bene un po' di ragione ce l'ha. Pepa avr? i suoi difetti, ma a letto è irresistibile!

    16-11-08

    Sono rientrata a casa e, sorpresa delle sorprese, la casa era in ordine.
    Ma era solo apparenza. Mi è bastato aprire un armadio per capire che Pepa aveva sì messo in ordine, ma a modo suo, cioè cacciando tutte le cose a caso dentro l'armadio! Nel cassetto della biancheria intima ho persino trovato una lattina di birra, che come ci è finita lo sa solo lei.
    Per non parlare poi del frigo che era sommerso da lattine di Pepsi-Cola!
    Quando ho chiesto spiegazioni a Pepa, mi ha detto che senza di me era in astinenza e solo la Pepsi, la poteva aiutare!
    Santa Pepsi Incoronata, aiutami tu!

    24-11-08

    L'altro ieri sera io, Pepa e Sara siamo andate a mangiare fuori e poi siamo state tutta la notte in giro per locali.
    Dei tipi hanno cercato di abbordarci. Quando hanno visto che Pepa gli dava corda si sono ?ringalluzziti? più che mai. Ma non sapevano ancora con chi avevano a che fare!
    Infatti, dopo un po' Pepa li ha sfidati a biliardo e, come prevedibile ha vinto lei, mettendo così in crisi la mascolinit? dei tre maschietti che, tutto d'un tratto, più che galli sembravano polli.
    Ma la cosa più divertente è stata vedere la loro faccia dopo che Pepa mi ha baciata e li ha salutati con: ? Mi raccomando continuate ad allenarvi con il biliardo, che ne avete bisogno. Io, intanto, vado ad allenarmi a casa con la mi fidanzata. Hasta luego?.
    Devo ammettere che, quando vuole, la ?despotenciada? della mia fidanzata sa essere un mito di donna.

    07-12-08

    Le strade tutte illuminate, i negozi addobbati, i tipici dolci natalizi, la pubblicit? . Ogni cosa, in questo periodo dell'anno, ci ricorda che tra pochi giorni sar? Natale.
    Da quando ho divorziato da Lucas, per me il Natale è sempre stato fonte di tristezza e malinconia. Andare in giro e vedere gli altri felici, senza un motivo apparente, non era facile per una persona come me, arrabbiata con il mondo intero. Gli altri avevano una famiglia, dei bambini cui dover comprare i regali ed io no. Avevo perso quello che consideravo il grande amore della mia vita, e l'unica cosa in cui trovavo consolazione era il prozac.
    C'era Lola, c'era mio padre, ma non erano sufficienti a riempire l'immenso vuoto che avevo dentro. Il mio sogno da bambina, di avere una famiglia, si era infranto nel momento in cui avevo visto quella donna nella doccia del bagno di casa mia.
    Un sogno che ,quando ho scoperto di essere incinta, sembrava si stesse di nuovo per compiere. Invece no, in un attimo si è dissolto ed il mio bambino non conoscer? mai la gioia del natale. Non potrò coccolarlo, abbracciarlo e vestirlo tutto di rosso.
    Quando penso a lui, non posso fare a meno di pensare a mia madre. Uno dei pochi ricordi che ho di lei, risale proprio ad un Natale. Più precisamente all'ultimo Natale che abbiamo trascorso insieme . Quello in cui mi aveva detto che quando uno è felice diventa più generoso nei confronti non solo degli altri, ma anche di se stesso.
    A distanza di anni, posso solo dire che mia madre aveva ragione. E' più facile essere generosi con gli altri quando si è felici.
    Invece, quando siamo tristi ed arrabbiati tendiamo ad isolarci, a mettere un muro tra noi e gli altri. Diventiamo aridi. Tutti i sentimenti sembrano attutiti, tranne la rabbia e l'odio, che sono due facce della stessa medaglie.
    Ma per me questo Natale, sar? diverso. Qualcuno è riuscito a colmare l'immenso vuoto che avevo.

    08-12-08

    Amo alla follia Pepa. La amo per come mi fa sentire speciale ;la amo per la sua dolcezza; la amo perché per me farebbe qualsiasi cosa; la amo perché capisce quello di cui ho bisogno; la amo perché mi fa sentire tutti i giorni una principessa. La sua principessa.
    Questa mattina al risveglio nel salotto ho trovato un albero di natale enorme tutto addobbato ed un biglietto rosso con scritto: Il rosso è il colore del Natale, dell'amore, dei sentimenti , della passione. Alla mia pelirroja, a colei che con il suo rosso mi ha stregata?.
    Come posso non amare una persona così?

    14-12-08

    Io e Pepa, abbiamo deciso di festeggiare il Natale a casa nostra invitando Pap? , Paco, Mariano, Rita e Povedilla.
    Nella speranza così di riuscire a sentire di meno la mancanza di Lola.
    Paco questo Natale, ha preso il mio posto. Ora è lui ad essere arrabbiato con il mondo intero.
    Lo capisco, e vorrei tanto aiutarlo. Ma gi? so che è impossibile. Come per me, allora, nessuno poteva riempire il vuoto che avevo dentro, per lui ora è la stessa cosa.

    18-12-08

    Oggi ho accompagnato Sara all'aeroporto. Era tutta emozionata e felice. Finalmente dopo mesi rivedeva il suo Lucas.
    E' stata la prima volta in cui non ho provato invidia o rabbia nei confronti di mia nipote.
    Anzi, ero felice per lei.
    Perché finalmente, dopo anni, avevo capito che Lucas era stata solo un'ossessione e che amare veramente qualcuno, significava qualcosa di più e di diverso da quello che avevo provato per il mio ex marito.

    26-12-08

    Per Natale ho voluto fare una sorpresa non solo a Pepa, ma anche a Paco. Ho invitato Concha da noi.
    La reazione che mi ha stupita di più è stata quella di Pepa. Erano anni che non parlava con sua madre. Da quel giorno in cui era andata via da Madrid.
    Appena ha visto Concha è rimasta immobile. Incapace di fare e/o di dire qualsiasi cosa. E' stato strano vedere una persona , all'apparenza forte e sicura come Pepa, sopraffatta dall'emozione.
    Mi ha fatto un tenerezza infinita.
    E poi quando l'ho vista sciogliersi in lacrime mentre abbracciava sua madre, sono venuti gli occhi umidi anche a me.
    E dopo aver abbracciato sua madre, è venuta vicino a me e all'orecchio mi ha sussurato:?Questa me la paghi Pelirroja. Hai rovinato per sempre la mia reputazione da dura. Nessuno era mai riuscito a far piangere Pepa Miranda in pubblico. Chi la fa, l'aspetti. Ti dico solo questo?.
    E' vero Pepa ha sempre avuto una reputazione da dura, ma io so benissimo che non è così. Dietro la facciata che si è costruita c'è una donna di una dolcezza infinita. Una donna che è capace di donare tutta se stessa, quando ama qualcuno.

    30-12-08

    In questi giorni ho osservato Pepa e sua madre. E' stato bello rivederle di nuovo insieme, come se il tempo non fosse mai passato, come se fossero state capaci di riprendere il discorso da dove si era interrotto.
    Infondo, le persone che si amano, ovunque siano, non sono mai distanti. C'è sempre un filo sottile che ci unisce a loro.
    Anche Lola è lontana da me, ma io delle volte la sento così incredibilmente vicina. Ogni volta che devo prendere una decisione, penso a lei, al suo sorriso, alle sue parole ed è come se fosse di nuovo vicino a me, anche se solo per un attimo, anche se solo attraverso una percezione.
    Vedere Pepa sprizzare allegria da tutti i pori; vedere il suo sorriso più raggiante che mai; vedere la gioia che provava nel stare vicino a sua madre, mi hanno fatto pensare che non c'è niente di più bello a questo mondo, che vedere le persone che amiamo felici.

    31-12-08

    Oggi è l'ultimo giorno dell'anno.
    Non dimenticherò facilmente tutto quello che è successo in questi 12 mesi, che mi hanno cambiato radicalmente la vita.
    Invece, di sopravvivere, ho finalmente vissuto, riuscendo a mettere da parte i mie mille dubbi, i mie perché, la mia paura disperata di soffrire.
    Ho imparato che, ogni tanto, è bello lasciarsi andare. E' bello liberarsi delle proprie ?gabbie? mentali.
    Ho imparato che nella vita, veramente, non si può mai dire.
    Ho imparato che gli imprevisti delle volte possono essere fonte di cose positive, e non solo di preoccupazioni.
    Ho imparato a vivere giorno per giorno. A sfruttare al massimo quello che la vita mi stava donando in quel momento.
    Ho imparato a non pensare troppo al domani, perché è più importante il presente. E' dal presente che si costruisce il futuro, e non il contrario.
    Ho imparato a non temere il giudizio degli altri.
    Ho imparato ad amare senza riserve. A non avere paura ad aprire il mio cuore ad un'altra persona.
    Non lo so l'anno nuovo cosa mi riserver? . So solo che vorrei avere per sempre Pepa al mio fianco.

    01-01-09

    E' stato bello risvegliarsi il primo giorno dell'anno con accanto colei che, piano piano, è diventata la persona più importante della mia vita.
    Mi sono svegliata prestissimo, e come al solito mi sono fermata ad osservarla. Mi piace guardarla mentre dorme, svegliarla con il tatto delle mie carezze e sussurrarle ?Buongiorno amore?.
    Quando l'ho fatto questa mattina, Pepa mi ha detto che l'anno nuovo non poteva cominciare in un modo migliore di questo, con accanto la persona che più amava. Le ho risposto che, nel momento in cui mi sono svegliata, nel guardarla avevo avuto il medesimo pensiero.
    Non so quanto tempo siamo rimaste abbracciate in silenzio. So solo che quando Pepa mi ha chiesto a cosa stavo pensando, le ho detto che stavo pensando a lei e a quanto l'amavo.

    10-01-09

    Sia io che Pepa siamo super impegnate in una nuova indagine che riguarda il traffico illegale di organi umani.
    Sono giorni che lavoriamo senza sosta, ma purtroppo non abbiamo ancora avuto dei risultati concreti. L'unica cosa che sappiamo è che sono coinvolti dei bambini.
    Mi sono sempre chiesta, invano, come può una persona far di proposito del male male ad un bambino.
    Forse per queste cose non c'è una risposta. C'è solo da inorridirsi davanti alla crudelt? che siamo capaci di sprigionare noi essere umani.

    21-01-09

    Ieri mi sono arrabbiata con Pepa. Ha disobbedito ad un mio ordine e per fare di testa sua non siamo riusciti ad arrestare una persona coinvolta nel traffico d'organi che avrebbe potuto fornirci delle informazioni importanti.
    Le ho detto chiaramente che quando siamo a lavoro io non sono la sua fidanzata. Sono l'Inspectora Castro, suo superiore e, pertanto, deve rispettare gli ordini che le impartisco. Ed ora sono due giorni che mi tiene il ?muso?.
    Un po' mi dispiace, ma il lavoro è lavoro e lei deve smettere di essere così impulsiva. La sua impulsivit? ha compromesso un'operazione importante.
    Trovo che Pepa, sia un ottimo agente di polizia, ma finché non imparer? a controllare le proprie emozioni, il proprio istinto, rester? un pericolo non solo per gli altri, ma anche per se stessa. Anche se so benissimo, che rischierebbe la sua vita per difendere e/o aiutare un collega.

    25-01-09

    Siamo, finalmente, riusciti ad arrestare il tizio invischiato nel traffico illegale di organi, che c'era scappato qualche giorno prima.
    L'apporto di Pepa è stato determinante, e finalmente è ritornata a parlarmi e a sorridermi come sempre.

    31-01-09

    Da persona metodica quale sono, oggi ho deciso di stilare una piccola lista da tenere sempre in mente per preservare il mio gi? precario equilibrio mentale.
    La lista si intitola: cose che non devo assolutamente fare con Pepa
    La spesa: il solo pensiero mi fa esaurire. Lei riempe il carrello, io lo svuoto.
    Footing: penso che neanche Carl Lewis, riuscirebbe a tenere il suo passo.
    Cucinare: perché, invece, che cucinare riesce sempre a trascinarmi da qualche altra parte, trovando il mio grembiule incredibilmente sexy, anche quando non lo metto!
    Bere Coca-cola: non sia mai detto. Sarebbe capace di lasciarmi per questo e non sto scherzando.
    Guardare la Tv: tutte le volte che si impossessa del telecomando è capace di cambiare 25 canali in 10 secondi.
    Guardare qualcun altro : potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale.
    Chiamarla Maria José: da fare solo quando voglio farla arrabbiare.
    Toccare la sua Magnum: penso che delle volte sia più gelosa della sua pistola, che di me.
    La lotta con i cuscini e tutti i giochi di forza in generale: perché alla fine sono sempre io a prenderle.

    23-03-09

    Era da un po' che non scrivevo più su questo diario. Essendo molto più serena con me stessa, sento decisamente meno il bisogno di sfogare la mia ansia, lo stress accumulato attraverso la scrittura di quello che provo.
    Ma oggi è un giorno speciale, che merita due righe.
    E' trascorso un anno da quando io Pepa stiamo insieme. Un anno indimenticabile. Un anno in cui ho capito che cosa significa amare veramente qualcuno.
    Prima di Pepa, forse non avevo mai conosciuto l'amore, l'amore vero: quello che ti fa battere il cuore e stringere lo stomaco; quello che ti fa soffrire, ma che ti fa anche gioire; quello che ? per un attimo ? ti fa ritornare bambino; quello che hai sempre aspettato per tutta la vita.
    Ho capito che Lucas per me alla fine era diventato solo un'ossessione e niente di più; che Marquez mi era solo servito per cercare di dimenticare il mio ex marito e che di Gonzalo, in realt? non sono mai stata innamorata.
    Ma oggi non voglio pensare a loro. Voglio pensare solo a Pepa.
    Con il tempo ho imparato ad amare tutto di lei, anche i suoi difetti, ma c'è una cosa che adoro in particolare: la sua capacit? di farmi sorridere anche nei momenti peggiori, unita alla sua capacit? di sorprendermi sempre. Così come ha fatto oggi per l'ennesima volta.
    Questa mattina si è dovuta svegliare a l'alba perché mio padre l'ha mandata insieme a Montoya a fare un perquisizione fuori citt? .
    Quando mi sono svegliata e sono andata al bagno, sul vetro ho trovato scritto: ? Prima di uscire guarda fuori dalla finestra?.
    Ho guardato fuori ed ho visto che tutto lo spazio pubblicitario, del muro del palazzo di fronte, era occupato da un cartellone con scritto ?Silvia, te amo?.
    Sono rimasta senza parole. Ho solo pensato che nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me.
    Quando ho rivisto Pepa alla sera, le ho detto che era proprio matta, e lei mi ha risposto che era ?sì matta, ma di me?.

    01-04-09

    Ieri sono venute Rita e Sabinica a trovare me e Pepa. Mi piace stringere la mia figlioccia tra le mie braccia e mi piace vederla mentre gioca con Pepa.
    Nella mia vita in questo momento ho tutto. Non mi posso lamentare. Sono felice, però c'è ancora una cosa che mi manca: un figlio.
    In questi giorni ne ho parlato con Pepa, che ? secondo me ? non ha dato molto peso a quello che le ho detto. Forse ha pensato che stessi scherzando. La sua risposta a tutti i mie lunghi monologhi sull'argomento, è stato che se avevo così voglia di coccolare qualcuno, c'era lei che non si sarebbe di certo, tirata indietro alle mie attenzioni!
    Sempre la solita demente!

    02-04-09

    Sono le cinque del mattino, non riesco a dormire sono troppo su di giri: questa notte Pepa mi ha detto che vuole avere un figlio con me!All'inizio pensavo che scherzasse o che fosse l'effetto dell'alcol, visto che ieri sera abbiamo esagerato entrambe con la tequila. Invece, no!Me lo ha ripetuto così tante volte mentre facevamo l'amore, che non può che essere la verit? , anche se ancora non ci credo.
    Da quando ho perso il mio bambino, nonostante quel maledetto intervento per cui mi hanno asportato 10 cm di intestino, l'utero ecc. , non ho mai perso la speranza di diventare madre.
    Prima che restassi incinta, mai e poi mai avevo pensato ad un bambino, neanche quando ero sposata con Lucas. Da quando ho saputo di non poter più avere figli, il desiderio di maternit? si è fatto sempre più forte, perché ? ovviamente ? desideriamo sempre quello che non si può avere, rendendo ? così ? la nostra vita ancora più difficile e dura di quello che gi? non sia.
    Però la mia Pepa, dopo avermi riportato alla vita, mi regaler? un altro un sogno: un bambino!Il nostro bambino e gi? inizio a immaginarmelo. Mi immagino un piccolo Pepe o una piccola Pepa in miniatura: lo stesso sorriso, lo stesso sguardo profondo e, perché no, la stessa vena di pazzia.
    Mi giro e vedo Pepa dormire accanto a me e me la immagino con il pancione. Tutti dicono che le donne incinte diventano più belle. Pepa che è gi? così bella, potr? mai diventare ancora più bella?Certo che sì, la mia Maria José, sar? la mamma più bella del mondo, così come il nostro bambino. L'accarezzo, cercando di non svegliarla e l'unica cosa che mi viene da dirle è: ?Vedrai Pepa, nostro figlio sar? un incanto!?.
    Riguardo l'orologio sono le sei.
    Forse è meglio che mi alzo e mi preparo, così appena sono le sette chiamo Juan, un mio vecchio amico dell'Universit? che ora dirige una clinica per la fertilit? . Chi meglio di lui può aiutare me e Pepa a diventare mamme? Nessuno!
    Però prima mi devo calmare. Le mie emozioni sono in subbuglio. Se continuo ad essere così agitata non combinerò niente.
    Silvia, ti rendi conto? Tra pochi mesi diventerai madre!
    Madre, sì proprio tu!
    Non ci posso credere!

    03-04-09

    Ieri ero la donna più felice del mondo. Questa sera, l'unica cosa che vorrei è addormentarmi e non svegliarmi più, perché sono stanca di soffrire.
    Ma non riesco a dormire.
    Le sue parole mi rimbombano nella testa :? Non posso dirle di no Paco. Sono la sua ultima speranza?. Non riesco a cancellarle: ? E' una puttana egoista?. Non riesco a dimenticare che queste parole sono state pronunciate dalla persona che più amo a questo mondo, ma che evidentemente non conosco.
    Pepa avrebbe avuto un figlio con me, solo perché le faccio pena.
    E più ci penso e più sto male.
    E odio me stessa, e la mia ingenuit? . Odio quella cicatrice sul basso ventre, che ogni giorno mi ricorda che non potrò mai diventare madre. Odio Pepa, con la stessa forza con cui l' amo.
    E provo rabbia e piango.
    Piango da sola.
    Sola con il mio dolore.
    Sola, con i miei fantasmi, le mie paure.
    E vorrei sparire dalla faccia della terra.
    Vorrei non pensare. Ma non ci riesco. Il dolore che provo è così forte, che prepotentemente mi riporta alla realt?
    La realt? è che Pepa mi ha presa in giro. Mi ha umiliata davanti a tutti.
    La realt? è che io debbo sempre aver fatto pena a Pepa, da quando mi ha conosciuta. Da quando eravamo bambine. Lei era quella forte, quella che mi difendeva dagli altri bambini. Ma ora capisco perché lo faceva. Lo faceva solo perché provava pena nei miei confronti. E anche ora le cose non sono cambiate: continuo a farle pena.
    ?Aiutiamo la povera Silvia, abbandonata dal marito, sola come un cane, incapace anche di avere un figlio?. Questo deve aver pensato Pepa, il giorno che si è messa con me. Lo ha fatto solo per pena!

    04-04-09

    Quella stronza mi ha rotto il labbro. Non le è bastato offendermi ed umiliarmi davanti a tutti i nostri colleghi. Pepa Miranda deve sempre fare le cose in grande.
    Vorrei tanto sapere con quale faccia ha avuto il coraggio di dirmi che, l'idea di avere un bambino, non era poi così male!
    Stronza, questo sei Pepa. Sei solo una stupida stronza. Un'idiota, una senza cervello, una sottosviluppata, un'anormale: aveva ragione mio padre.
    Il tuo schiaffo, mi ha fatto male, ma mai quanto le tue parole.
    Il mio labbro rotto in pochi giorni guarir? . Il mio cuore, non lo so.
    Non lo so se riuscirò mai a dimenticare quelle orribili frasi che hai pronunciato.
    Perché mi hai fatto anche tu del male? Non avevo gi? sofferto abbastanza nella mia vita?
    E mi sento immensamente stupida, perché ? nonostante tutto - sono qui a piangere per te.


    05-04-09

    L'ultima novit? della demente con cui stavo: sta cercando tra i suoi ex amanti, un volontario per farsi mettere incinta!
    No, cara Pepa, le cose non si risolvono così. Cosa credi, che basta un tuo gesto plateale per risolverle?
    Quello che hai detto non potrò mai dimenticarmelo.
    Non voglio un figlio da te, solo perché ti faccio pena.
    Detesto la commiserazione degli altri. Non voglio essere commiserata da nessuno, men che meno da te.
    Silvia devi, farti forza devi reagire.
    Devi trovare il coraggio di andare a parlare con quest'idiota, prima che si presenti davanti alla tua porta con dieci figli, avuti da chiss? chi.

    06-04-09

    Ieri sera, ho trovato il coraggio di parlare con Pepa. Le ho detto che tra noi è tutto finito. Non posso stare con una persona così instabile. Gi? sono nevrotica io, ci manca solo lei a destabilizzarmi.
    Ora mi devo mettere il cuore in pace. Devo ricominciare da capo, come ho gi? fatto tante altre volte.
    La vita mi ha piegato, mai io devo essere più forte di lei.
    Parole, queste sono solo parole al vento. Parole per auto convincermi che sono una donna forte, realizzata sul lavoro, che ho tante persone che mi amano, che non ho bisogna di una folle al mio fianco.
    In realt? , mi sento morire.....sono di nuovo morta dentro. E intorno a me, dentro di me sento solo la presenza di un vuoto incolmabile.
    Piango. Non posso far altro che piangere, in un letto freddo, ma mai freddo come la mia anima.
    Piango e penso al mio bambino. Adesso avrebbe 26 mesi, sarebbe altro circa 70 cm, avrebbe iniziato a pronunciare le prime frasi incomprensibili composte da due o tre parole.
    Avrebbe potuto fare tante cose, ma non ha mai fatto nulla, perché la sua vita è rimasta intrappolata nel nero di un monitor spento.
    Piango e penso a lei. Mi vengono in mente tutti i momenti felici che abbiamo trascorso insieme: la gioia che ho provato quando l'ho rivista dopo anni; i turbamenti che mi provocavano i suoi sguardi; il cuore che mi batteva a mille all'ora ogni volta che la incontravo; le farfalle nello stomaco ogni volta che mi sfiorava; il primo bacio; la prima volta che abbiamo fatto l'amore.
    Ma questo è il passato. La gioia, la passione, l'amore sono spariti. Ora nel mio cuore c'è solo odio e rabbia. E nella mia anima c'è solo sofferenza. E nel mio stomaco continue fitte di dolore.

    08-04-09

    Sono distrutta.
    Pepa è andata a letto con Aitor.
    Non lo so perché l'ha fatto. So solo che quello che è accaduto tra di loro, mi ha fatto capire che se non voglio soffrire devo allontanarmi da lei.
    Questa sera, è stato bello ritrovare le sue labbra, le sue parole, la sua presenza. Ma non posso vivere continuamente su una montagna russa, perché so gi? che le risalite mi faranno andare fuori di testa, più di quanto gi? non lo sia.
    Ed hai ragione Pepa, quando mi dici che non ti ho dato il tempo di pensare a questo bambino. Che non ti sono stata vicina, come tu, invece, sei stata vicino a me, quando all'inizio della nostra storia avevo mille dubbi.
    Insieme abbiamo imparato a toccarci, a baciarci. Ma soprattutto, come hai detto tu, insieme abbiamo imparato a non aver paura.
    Ora, invece, da sola devo imparare a fare a meno di te.
    Perché insieme siamo autodistruttive. Ci facciamo solo del male a vicenda.
    E lo so che saresti capace di riempire la mia casa di fiori, di calarti da un elicottero sul mio letto e di riempire tutti i ponti di Madrid con il mio nome. E io direi a tutto di sì.
    Ma come so queste cose, so anche che sei capace, che siamo capaci di farci del male, anche se involontariamente. E il male che mi fai tu, non è un male qualsiasi è il male che arriva dalla persona che ho amato, come non ho mai amato nessuno. E' un male incancellabile. E' un male che mi rivoluziona dentro. E' un male che preferisco non provare più.
    E' per questo che questa sera, ti ho chiesto di lasciami andare......di non fare in modo che io ti ami.
    Anche se sono convinta che è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrate*.

    13-04-09

    Il continuo cercarmi di Pepa - con telefonate, sms, e-mail, fiori ecc.- mi manda in crisi.
    E faccio una fatica enorme a trattenermi dal risponderle.
    Sono ancora troppo presa da lei. Non mi posso permettere di parlarle, perché so gi? che mi basterebbe una sua frase, un suo sorriso, un suo sguardo, per farmi cadere di nuovo ai suoi piedi.
    E questo non è quello che voglio. Io non voglio più soffrire per amore.
    Il mio fragile equilibrio emotivo non mi consente di affrontare una storia con un uragano come Pepa che è entrata nella mia vita come un elefante in una cristalleria, e a lungo andare è riuscita a rompere tutto.
    Pensavo di essere più forte. Mi sbagliavo: un cristallo in questo momento è meno delicato di me. Io, in questo momento, sono un cristallo in frantumi.


    15-04-09

    Devo reagire. E' la frase che mi ripeto di continuo.
    Nonostante ciò, non ci riesco. Vedo Pepa e vorrei toccarla, abbracciarla, baciarla, ma un attimo dopo mi vengono in mente le sue parole e di nuovo il mio stomaco si contorce, la rabbia prende il sopravvento e vorrei solo urlarle: Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai illusa? Perché non riesco a farti sparire dalla mia mente?
    L'unica cosa che riesco a fare, in questi momenti, è evitarla.
    Ma evitare le persone, non significa reagire.
    La mia vita è divenuta un susseguirsi di giorni identici, senza senso. Con il lavoro cerco di anestetizzare la mia mente. Ma quando torno a casa, mi aspetta il conto. Un conto amaro, fatto di solitudine, di dolore, di paura e di lacrime.
    E alla fine mi ripeto sempre la stessa cosa: devi reagire Silvia, la vita va avanti anche senza Pepa!
    Sicuramente la vita va avanti. Ma che vita è la mia? Lavoro e sofferenza?.
    E allora mi chiedo perché non rispondo alla chiamate di Pepa?
    Perché ho paura. Ho paura di soffrire ancora di più.

    20-04-09

    Non ci posso credere. Quell'idiota di Pepa, mi ha denunciata per mobbing! Questa non sta proprio bene di cervello, altro che ?despodenciata?, è una perturbata!!
    Con il gesto che ha fatto non ha ottenuto un bel niente. Anzi sono ancora di più incavolata!
    Non è bastato prenderci a schiaffi davanti a tutti i nostri colleghi, come due adolescenti? No, secondo la demente, lo spettacolo deve continuare in modo più eclatante: una bella denuncia per mobbing.
    Denuncia che sar? gi? sulla bocca di tutti. Gi? me li immagino in Commissariato: la telenovela tra l'Inspectora Crasto e la Sub Inspectora Miranda, continua, mi raccomando non perdetevi neanche una puntata!
    Dire che sono incavolata è dire poco!
    Ma questa Pepa, non te la faccio passare liscia. Tu mi denunci per mobbing, io ti querelo per stalking, chiedendo un ordine di restrizione nei tuoi confronti. Così mi lascerai finalmente in pace!

    24-04-09

    ?Non posso stare a più di due centimetri di distanza dalla querelante?.
    E' bastata questa frase di Pepa, a scatenare un maremoto dentro di me.
    Mi sento vuota, confusa, sola, ed incredibilmente triste.
    Come faccio ad allontanarmi da lei, se ogni cosa mi attira a lei?
    Non ce la faccio più.
    La testa mi scoppia.
    Odio questa casa vuota, odio questo letto freddo. Odio me stessa, per non riuscire a cancellare Pepa dalla mia mente, insieme alla paura e agli altri mille fantasmi che la occupano.

    26-04-09

    Pepa si è presa una settimana di ferie.
    Pensavo che il non vederla, mi avrebbe aiutata.
    Invece no.
    Il vederla, in un certo senso mi rassicurava.
    Il fatto che mi chiamasse in continuazione, mi tranquillizzava. Significava, che era ancora lì, ad aspettarmi e se avessi voluto, sarei potuta ritornare indietro.
    Il non sapere con chi è , cosa fa, mi rende gelosa.
    La gelosia, ha preso il posto della rabbia.
    Lo stomaco si torce sempre, ma per gelosia e non più per dolore.

    02-05-09

    Oggi ho capito una cosa: la mia ossessione di diventare madre, ti vendicare la morte del mio bambino a tutti i costi, non mi consentir? di riportarlo indietro. Lui ormai è andato e non ritorner? più.
    Potrò fare mille cose. Ossessionarmi ancora di più di quanto gi? non lo sia. Non cambier? nulla. E anche se dovessi avere un altro figlio, non sarebbe lui.
    Lui che porterò sempre nel mio cuore e che preferisco pensare in un luogo dove la sofferenza non esiste. In un luogo dove la serenit? è a portata di mano. In un luogo dove essere felici è la regola e non l'eccezione. In un luogo che prima o poi raggiungerò anch'io e, così, potrò vederlo, abbracciarlo, dargli tutte quelle carezze che non gli ho mai potuto dare. E vedrò lui, e vedrò mia madre al suo fianco. E mia madre mi dar? tutte quelle carezze che non ha mai potuto darmi.
    E per capire tutto questo c'è voluto un gesto insano. Un gesto non dettato dalla ragione: squartare un cadavere senza l'autorizzazione del Giudice, disobbedendo all'ordine di un superiore.
    E ora comprendo di più Pepa. E capisco che la sua pazzia, la sua impulsivit? mi hanno aiutata. I suoi gesti folli, non sono solo fonte di guai.
    E penso che amare qualcuno non è sempre fonte di felicit? , ma per dare un senso alla vita, bisogna per forza amare.

    4-05-09

    Ho rivisto Pepa.
    Non mi sono trattenuta. Era da tanto tempo che desideravo stringerla a me.
    L'ho abbracciata per pochi istanti. E quei pochi istanti mi sono sembrati un'eternit? . Ho ritrovato il suo calore, il suo odore, il suo sorriso, il suo sguardo.
    Un istante che mi ha dato la forza di chiederle di diventare amiche, perché perdendola mi sono accorta di aver perso anche la mia migliore amica.
    Ma come mi ha fatto notare lei, non c'è posto per l'amicizia tra di noi.
    Quello che in questi mesi mi è mancato, non è stata l'abitudine a lei, bensì il nostro amore.
    E' inutile che continuo a negare l'evidenza facendomi del male da sola: io l' amo.
    Non c'è nulla da fare.
    So che in un modo o nell'altro lei è il mio destino. Se la nostra storia fosse davvero terminata, lo saprei, lo sentirei dentro, e non avvertirei l'impulso di avvicinarmi a lei, di abbracciarla, di farla di nuovo mia.
    Quando mi ha detto che aspettava un bambino da un nostro collega, mi sono sentita sprofondare.
    L'incredulit? iniziale è stata soppiantata dalla tachicardia, che ha lasciato il posto alla paura di perderla per sempre, che è stata scalzata dalla gelosia quando l'ho vista che flertava con Aitor e Gonzalo.
    Ma quello che mi ha mandato K.O. è stato il bacio a Curtis: un pungo in pieno stomaco.
    Ma è bastata una sua frase per farmi guarire: ? Io avrei un figlio solo con te?.

    13-05-09

    Avere un pensiero unico, assiduo, di tutte le ore, di tutti gli attimi;
    non conosco altra felicit? che quella sovrumana,
    irraggiata dalla tua presenza sull'essere mio;
    vivere tutto il giorno nell'aspettazione inquieta, furiosa, terribile,
    del momento in cui ti rivedrò;
    nutrire l'immagine delle tue carezze quando sei partita,
    e di nuovo possederti in un'ombra quasi creata;
    sentirti sul mio cuore, viva, reale, palpabile,
    mescolata al mio sangue, mescolata alla mia vita;
    e credere in te soltanto;
    riporre in te soltanto la mia fede, la mia forza, il mio orgoglio.
    Tutto quel che sogno e tutto quel che spero.
    (G. D'Annunzio - ? Il piacere?)


    Ieri sera, mentre leggevo un libro, mi sono imbattuta in queste parole, e non ho potuto fare a meno di pensare a Pepa.
    Perché anch'io non faccio altro che pensare a lei, e quello che più vorrei a questo mondo, è riuscire a far sparire le mie paure, per poter vivere finalmente quello che sogno e quello che spero.
    Ma soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di soffrire.
    E io, in questo momento, ho ancora paura.

    20-05-09

    Uno sguardo. Sfiorarsi accidentalmente.
    Tutte cose che all'apparenza possono sembrare prive di significato, quasi banali.
    Ma per me e Pepa, non è così.
    Mi è bastato sfiorare la sua mano, perché il mio cuore accelerasse a mille e mi facesse capire che sono sì sull'orlo di un precipizio, ma che se voglio essere felice mi devo lanciare senza paracadute.
    Solo così non avrò più paura.
    Perché è solo in certi sguardi che si vede l'infinito.

    25-05-09

    Mi sento in colpa. Profondamente in colpa.
    Pepa per farmi ingelosire, ha dato un bacio senza importanza a Curtis. Ma per lui questo bacio ha significato molto, ed ora è in un letto di ospedale che lotta tra la vita e la morte.
    E Pepa, si sta distruggendo dal dolore. Se dovesse succedere qualcosa a Curtis, non se lo perdonerebbe mai.
    Ed io cosa faccio? Niente. Paralizzata, come sempre, dai miei dubbi e dalle mie paure.
    Ma questa volta non posso lasciarla da sola. Ha bisogno di me.
    Devo starle accanto come ha fatto lei, mille volte, con me.
    Non posso condannarla a vita, per delle frasi che ha pronunciato in un momento in cui era terrorizzata e non capiva nulla.
    In realt? , sono stata io la prima a sbagliare. La mia ossessione di volere a tutti i costi un figlio non mi ha fatto vedere la realt? delle cose.
    Ed ora c'è solo lei. C'è solo Pepa che ha bisogno di me, ed il mio posto è accanto a lei.

    26-05-09

    Mi è bastato un attimo per ritrovarla.
    Mi è bastato guardarla mentre dormiva.
    Mi è bastato accarezzarla.
    Mi è bastato toccarle i capelli.
    Mi è bastato sfiorarle la mano.
    Ed era di nuovo lei.
    La mia Pepa.
    Il mio amore unico.
    L'unica cosa che per me è importante.
    Ed è bastato un suo bacio per farmi capire che non posso vivere senza di lei.
    Perché ci sono baci che dicono tutto.

    02-06-09

    Mi sono lanciata dal precipizio.
    Volo.
    Non mi importa di cadere e farmi male.
    Mi sento finalmente libera.
    Ho ancora il suo odore sul mio corpo. Sento ancora le sue mani muoversi dolcemente su di me. Il calore dei suoi baci.
    Sono rinata, in un parcheggio, grazie alla perquisizione più sexy della storia della polizia spagnola.
    Sento ancora, la mia, la sua passione. Il mio, il suo desiderio.
    Ed è bellissimo perdersi in quest'incantesimo.

    07-06-09

    Nessuno ancora è a conoscenza del fatto che io e Pepa, ci siamo riconciliate.
    Lo facciamo per Curtis. Infatti, Pepa sta aspettando il momento buono per ?liquidarlo?.
    Non nascondo che questo continuo nasconderci, far finta di niente davanti agli altri, ha i suoi lati positivi.
    Diciamo che ha risvegliato in me un certo non so che.
    Come dice Pepa, che è sempre la finezza in persona, probabilmente farlo di nascosto mi eccita.
    Però bisogna anche dire che di questo mio subbuglio ormonale, ne sta beneficiando anche lei. E che non mi venga a dire, che non si è divertita a farlo in macchina, nel montacarichi, e nel laboratorio, perché non le credo neanche morta!!!
    Ma quello che veramente mi stuzzica in questo momento, è immaginarmi Pepa, mano nella mano con Curtis, all'appuntamento di domani.
    Che bella coppia!

    09-08-09

    Sono ancora scioccata.
    Curtis mi ha baciata. O meglio in un attimo mi sono ritrovata la sua lingua in gola.
    Si è accorto, anche se non so come, che io e Pepa stiamo di nuovo insieme e , invece, di farsi indietro o di arrabbiarsi, ci ha proposto una relazione a tre!
    Tipico di un uomo.
    Comunque sia, mi dispiace del modo in cui è venuto a sapere che in realt? Pepa non ha mai provato nulla per lui.
    Ne è venuto a conoscenza nel modo più crudele possibile.
    Si è sentito dire da Pepa che gli faceva pena.
    Penso che per qualsiasi persona, non ci sia niente di peggio, che ricevere qualcosa da qualcun altro, solo ed esclusivamente, per pena.

    12-06-09

    E siamo di nuovo Pepa e io.
    E siamo di nuovo io e Pepa.
    E siamo di nuovo un'unica persona.
    Ed è bello poterla di nuovo abbracciare, baciarla, toccare millimetro per millimetro il suo corpo, assaporare la sua pelle.
    Ed è bello sentire di nuovo i suoi abbracci, i suoi baci, le sue mani, il suo corpo sopra il mio.
    Ed è bello dormire di nuovo con lei al mio fianco, svegliarmi con lei vicino, fare colazione, pranzare, cenare, uscire, andare al cinema, guardare la tv.
    Perché ogni cosa fatta insieme, anche quella più banale, diventa speciale.
    E mi piace guardarla.
    La guarderei per ore.
    E penso che ogni giorno che passa mi piace di più, perché sa essere unica in ogni momento;
    perché al suo fianco mi sento più forte; perché vedo una persona che mi ama con tutta se stessa.
    Così come io amo lei.

    18-06-09

    Ci risiamo.
    Quando la mia vita personale va a gonfie vele, sul lavoro diventa un incubo.
    Tutto il Commissariato è sotto inchiesta, per presunte connessioni con la mafia italiana. E' stato spiccato un ordine di cattura contro Paco. Ed io ho rischiato di essere espulsa dal corpo di polizia.
    Mi viene da chiedermi cosa voglio di più dalla vita!?!
    In realt? lo so cosa voglio di più dalla vita: Pepa!
    Oggi per l'ennesima volta mi ha dimostrato il suo amore immenso per me.
    Quando Trujulio mi ha sospesa, non ha esitato ad auto-sospendersi consegnando il distintivo e la sua adorata Magnum.
    Nonostante fosse preoccupata per suo fratello Paco, mi è stata accanto.
    Come sempre, è stata lei a sostenere me, e non viceversa.
    E questa sera mentre la guardavo beatamente addormentata sul divano, mi è venuto da sussurrarle ?Grazie di esistere?.

    23-06-09

    Mi sono sempre chiesta perché spesso quando dobbiamo prendere una decisione importante, tendiamo sempre a rimandarla.
    Se dovessi dare una risposta alla mia domanda, direi che questo continuo prender tempo, ha molto a che fare con la paura.
    La paura di fallire, la paura di soffrire, la paura di un rifiuto. Ma a frenarci è soprattutto la paura di prendere una decisione sbagliata, e di non poter tornare più indietro.
    La paura è stata una costante nella mia vita, in realt? lo è ancora.
    E penso a tutte quelle cose che non ho fatto per paura, come ad esempio quello di non aver cercato Pepa dopo la Comunione di Sara, o di non aver fatto la pace con lei prima.
    E me ne pento, perché oggi sono convinta che è meglio commettere l'errore peggiore di questo mondo, piuttosto che rinunciare ? a priori ? a quello che veramente si desidera.
    E per questo che ho deciso di chiedere a Pepa di sposarmi.


    25-06-09

    Sono due giorni che mi ?scervello?, per farmi venire in mente qualcosa di carino per chiedere a Pepa di sposarmi.
    Per una volta voglio essere io a sorprendere lei. Voglio che sia qualcosa di speciale.
    Un passo avanti l'ho fatto: ho comprato l'anello!
    Meglio che niente!
    Speriamo che tutto questo mio pensare non sia sprecato. Speriamo che Pepa mi dica di sì, perché ogni tanto mi vengono dei dubbi atroci: perché mai uno spirito libero come lei dovrebbe accettare di sposarsi con me?
    E per scacciare tutti i miei dubbi, tutte le mie paure, continuo a ripetermi: ?Silvia non essere insicura. Dove la trova un'altra gnocca come te? Te lo dice sempre anche lei che hai il fondoschiena più sexy dell'universo?.
    Certo, dove la trova un'altra strafiga come me?
    Oddio, mi sembro Pepa. A furia di frequentarla, sono diventata anch'io la modestia in persona.

    27-06-09

    Il 15 Luglio io e Pepa, ci sposiamo!
    Dire che sono felice, è dire poco!
    Domani vado a provare il vestito!
    L'unico neo è che la sorpresa che avevo preparato a Pepa, per chiederle di sposarmi è stata in parte rovinata da quello che è successo al povero Aitor.
    L'hanno avvelenato, ed ha rischiato di morire. E' vivo per miracolo.
    Ma ora non voglio parlare di lavoro. Voglio solo pensare al mio matrimonio.
    Infatti, abbiamo pochissimo tempo per organizzarlo, ma Pepa è stata irremovibile: ? o mi sposi subito, o mai più. Non voglio mica rischiare di fare la fine di Marquez, abbandonato per ben due volte a pochi giorni dal matrimonio. Pelirroja, il tuo curriculum pre-boda parla chiaro e allora a mali estremi, estremi rimedi?.
    E come darle torto, anche se le ho fatto notare che la terza è sempre quella buona.
    Tra le date disponibili, abbiamo scelto il 15 di luglio, perché è il compleanno di Pepa, ma da quando, nel medesimo giorno,è morta sua nonna, ha deciso di non festeggiarlo più.
    Allora le ho proposto di celebrare il nostro matrimonio in quella data, in modo che per lei non sarebbe più stato solo il giorno più triste della sua vita.

    29-06-09

    Ieri c'è stato l'annuncio ufficiale delle nozze tra me e Pepa.
    Mio padre, mi ha fatto prendere un colpo. Quando Pepa gli ha chiesto la mia mano, si è avvicinato a lei con fare minaccioso e mentre io gi? pensavo al peggio ha preso la mano di Pepa e l'ha appoggiata sopra la mia, urlando a squarcia gola ?Viva le spose?!
    E chi l'avrebbe mai detto che quel burbero di mio padre, un giorno, avrebbe avuto il coraggio di urlare davanti a tutti ? Viva le spose?.
    E' proprio vero che nella vita non si può mai dire.

    04-07-09

    Sono preoccupata per Sara.
    Si è messa da sola in una situazione che non invidio per niente, ma soprattutto non comprendo.
    E' da quando aveva 15 anni, che ha fatto qualsiasi cosa per riuscire a conquistare Lucas, ed ora che si sono sposati, gli fa le corna con Aitor.
    Posso capire il ruolo che ha giocato, in questa sotria, la lontananza di Lucas, però ora è arrivato il momento di scegliere: o Aitor o Lucas. Altrimenti, se continua così, è solo una bambina capricciosa.


    08-07-09

    Sara ha celebrato un finto matrimonio con Aitor, indossando il vestito da sposa che le avevo lasciato per non farlo vedere a Pepa.
    La situazione inizia a divenire insostenibile.
    Tra pochi giorni Lucas far? ritorno a Madrid, per poter partecipare al matrimonio. Non voglio pensare a cosa potrebbe accadere se si dovesse accorgere di qualcosa. Conoscendolo, sarebbe capace di ammazzare Aitor, mentre io e Pepa ci scambiamo gli anelli.
    Meglio non pensarci.
    Per fortuna c'è Pepa a rallegrare le mie giornate con i suoi show, di cui iniziavo a sentire la mancanza.
    Oggi solo per dirle che avevo una fantasia erotica su Leo, quest'ultima ha rischiato di avere un infarto dopo che Pepa, puntandole la pistola alla testa, l'ha minacciata di farla fuori se l'avesse di nuovo vista con addosso dei pantaloni a vita bassa , per flertare con me.
    Sì, lo ammetto, la mia futura moglie è proprio tarata, ed io lo sono più di lei perché mi ha fatto un immenso piacere vederla così gelosa per me. Ma, soprattutto, mi ha fatto un immenso piacere sentirle dire che nella sua vita è sempre stata una ?capra loca?, ma che a partire da ora per lei non esiste più nessuno, nemmeno Angelina Jolie. Nella top ten delle sue fantasie esisto solo io, la sua ragazza, la sua fidanzata, quella che sta per diventare sua moglie, perché lo ha scelto lei.
    Ovviamente, a sentire queste cose, mi sono sciolta come neve all'equatore!

    10-07-09

    Oggi, sono passata in agenzia per prenotare il viaggio di nozze: andiamo in Cile, più precisamente nell'isola di Santa Clara. E' un'isola sperduta nell'oceano Pacifico, dove ci sono solo leoni marini.
    Pepa non sa niente del viaggio di nozze: è un sorpresa. Sa solo che andiamo in una localit? di mare.
    Invece, compito della mia futura moglie è quello di occuparsi del banchetto di nozze e del reperimento del luogo dove celebrare la cerimonia.
    Speriamo che non scelga un posto troppo strano. Non vorrei sposarmi in un poligono di tiro!

    12-07-09

    Manca veramente poco al fatidico giorno.
    Inizio ad essere agitata.
    Ma quello che più mi spaventa è che, in questi ultimi due giorni, sono riaffiorati in me, mille dubbi e mille paure.
    Infatti penso a Sara e Lucas: il loro matrimonio doveva essere per sempre ed, invece, dopo solo un anno e mezzo, gi? traballa.
    E poi penso a Paco e Loca.
    A me e Lucas.
    E la paura mi assale, mi toglie l'aria, non mi fa respirare, non mi fa ragionare.
    E tento inutilmente di di convincermi che tra me e Pepa, sar? diverso.
    Ma lo stesso non riesco a trovare pace.
    Mi viene solo da maledire questa paura, che mi opprime il petto e che sembra non voler più andar via.

    13-07-09

    Alla fine Pepa è riuscita a dissolvere ogni mio dubbio, ogni mia incertezza, ogni mia paura.
    Mi è bastato guardarla negli occhi, per capire perché non si comanda al cuore.
    Sar? Pepa a togliermi l'aria quando la vedrò all'altare, e non più la paura.

    14-07-09

    Dicono che innamorarsi sia un riflesso incondizionato,qualcosa che non si può imparare ne controllare,come respirare.
    Io non credo che sia così.
    Io ho dovuto imparare ad amare una donna, perchè me ne sono innamorata di una; imparare a camminare stringendomi alla sua vita;a muovermi nel suo letto tremando e ad avere il doppio delle mutandine nell' armadio e l'ho fatto con la stessa paura e la stessa eccitazione di una bambina di 5 anni che pattina per la prima volta su di una pista di ghiaccio.
    Domani è il giorno del mio matrimonio ed io non ho paura!

    15-07-2011

    Sono passati due anni da quel maledetto giorno in cui ho perso colleghi, amici e parte della mia esistenza.
    In questo periodo di tempo, l'unica cosa che ho voluto fare è stata quella di dimenticare; buttarmi tutto alle spalle e ricominciare, tentando di cancellare per sempre dal mio calendario la data del 15 Luglio.
    E, invece, non è stato possibile.
    Perché, alla fine i progetti sono solo un disegno su un tovagliolo di carta.
    E puoi metterci la testa, il cuore, o anche un mucchio di tovaglioli pieni di sogni scarabocchiati sopra.
    La vita ha altri progetti per te.
    E così con uno dei suoi mille colpi di scena, la vita ? nel giorno in cui mi stava per togliere tutto ? mi ha donato la cosa più preziosa di questo mondo: un figlio.

    Oggi sei nata tu, che non hai ancora un nome, ma gi? un passato da raccontare, un presente da vivere, e un futuro da costruire.
    Sono ancora emozionata, e a stento riesco a trattenere le lacrime mentre ti vedo attraverso il vetro di un'incubatrice.
    Sei nata prematura. I tuoi polmoni non sono ancora perfettamente formati, ma la tua voglia di vivere vibra attraverso questo vetro che ci separa e mi sembra quasi di sentirla.
    Come l'ho sentita nel momento in cui ti ho aiutata ad uscire da quella che è stata la tua casa, il tuo guscio per ben sette mesi.
    Ma forse il tuo guscio era diventato troppo stretto. O forse, la figlia di Pepa Miranda non poteva venire al mondo in un modo normale, come tutti gli altri bambini, sarebbe stato troppo banale.
    Sta di fatto, che sei nata su un treno in corsa verso Barcellona.
    Mi sembra ancora di sentire la voce di tua madre che mi dice: ?Silvia, mi si sono rotte le acque. Tua figlia ha fretta di uscire?.
    A sentire queste parole, il panico si è impossessato di me. Pur essendo un medico, non riuscivo più a ragionare, l'agitazione era troppo forte.
    Tu stavi per nascere, a soli sette mesi. C'era assolutamente bisogno di un ospedale. Di un Neonatologo.
    C'era bisogno di tutto. Ma in quel momento eravamo solo io e tua mamma e l'unica persona che vi poteva aiutare ero io, l'altra tua mamma.

    Ricordo perfettamente la prima parte che ho visto di te: un ciuffetto di capelli neri.
    Ed è stato un attimo. Un rumore secco, come un tappo di bottiglia che salta, e la tua testa è venuta fuori, seguita dal resto del corpo. Ti ho dato un colpo sulla schiena. Non piangevi. Te ne ho dato un altro. Non piangevi, ancora. Forse avevi la gola intasata di muco.
    Guardavo tua madre fradicia di sudore. Nei suoi occhi potevo leggere il mio stesso terrore. Stavamo pensando la stessa cosa: non era possibile...non era possibile.
    E mentre la mia vista si offuscava, ho sentito un grido.
    Era il tuo primo grido. Il più intenso, il più forte, il più emozionante. Quello che ci annunciava che eri, finalmente, venuta al mondo.

    Ed ora siamo tutte e tre insieme. Io e tua madre ci teniamo la mano, ed in silenzio ti osserviamo. Hai il viso ancora gonfio. A stento si possono riconoscere i tuoi lineamenti. Ma per me sei, gi? , bellissima.
    Sei la mia, la nostra principessa.

    E dopo due anni, ho avuto il coraggio di riprendere in mano questo diario, che l'altra tua mamma si porta sempre dietro, dal giorno in cui l'ha trovato in casa, mentre io ero in ospedale che lottavo tra la vita e la morte.
    Da quel giorno tua mamma Pepa non si è più separata da questo diario, che le ricordava me, il nostro amore e le ha dato la forza di andare avanti. Di combattere per me, che per ben due mesi dalla sparo ricevuto, sono stata poco più di un vegetale.

    Ma questo è il passato.
    Ora ci sei tu.
    E quando sarai un po' più grande, questo diario sar? tuo, affinché tu possa capire che vivere la vita non è girare le pagine di un calendario, se non si comprende che ogni pagina di questo calendario è unica e irripetibile.

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    15-07-2029

    Oggi hai compiuto 18 anni.
    Ed è arrivato il momento di consegnarti questo diario.
    E mi sembra ieri, quando Pepa, sulla spiaggia di un'isola deserta dell?Oceano Pacifico, mi ha detto che voleva un figlio da me.
    E mi sembra ieri, quando sempre sulla stessa spiaggia, ti abbiamo idealmente concepita.
    E mi sembra ieri, quando tua madre, il giorno di natale del 2010, mi ha fatto trovare un pacchettino sotto l'albero con all'interno un ciuccio
    E mi sembra ieri, quando mentre stavamo andando a trovare tua zia Lola a Barcellona, hai deciso di nascere ed entrare in un modo così inaspettato nelle nostre vite.
    E mi sembra ieri, quando abbiamo deciso di chiamarti Marian.
    E mi sembra ieri quando ti ho sentito pronunciare la prima parola; quando ti ho visto muovere i primi passi.
    E, invece, non è più ieri. E' oggi.
    E oggi vedo davanti a me una splendida donna.
    Sei bellissima come la tua mamma morena: hai il suo stesso sorriso, il suo stesso sguardo profondo, i suoi stessi capelli.
    E quando siete insieme, più che madre e figlia sembrate due sorelle. E io non mi stanco mai di guardarvi.
    Mi piace osservarvi di nascosto.
    Mi piace prendermi cura dei miei due tesori
    Perché tu e tua madre siete le cose più importanti e preziose della mia vita
    Perché non potrei vivere senza di voi.
    Perché tutte le volte che vi vedo il mio cuore si riempie di gioia, amore, tenerezza , felicit? e molto altro.....tu chiamale se vuoi emozioni.

    La tua mamma pelirroja

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    Hola querida Princesa,

    sono la tua mamma morena, che tenta di scrivere qualcosa su questo diario sotto la minaccia di una Pelirroja, che mi ha conquistata ? quando ero ancora una bambina ? con un sorriso.
    Lo sai, che scrivere non è mai stato il mio forte.
    Ma per te. Anzi per le mie due principesse ? che colorano di gioia tutti i giorni della mia vita - farò un'eccezione.
    Alcuni anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di me.
    Nessuno avrebbe mai immaginato che sarei diventata il Vice Commissario della Polizia di San Antonio; che mi sarei sposata; che sarei diventata madre e che sarei riuscita a stare per più di venti anni con la stessa persona.
    Però è successo. E lo sai perché è successo? Perché ho incontrato una persona speciale, che mi ha fatto capire che cos'è l'amore, l'amore vero.
    E per lei sono diventata una persona migliore.
    Per lei ho fatto mille follie, ma anche tante ?cavolate?, perché amare non è facile. Perché amare è comprendere anche il rifiuto, capire che ti faranno del male, che soffrirai, che piangerai. Ma significa anche arricchirsi, fondersi con un'altra persona, essere immensamente felice senza un motivo apparente.
    E quello che io ti auguro in questo giorno così speciale è di incontrare qualcuno che ti far? battere il cuore come batte a me tutte le volte che vedo tua madre e che ti amer? come io ho amato ed amo lei: senza riserve.
    Qualcuno che quando al tuo risveglio vedrai al tuo fianco ti far? pensare di com'è straordinaria la vita.
    Com'è successo a me, la prima volta in cui ,mi sono svegliata al fianco di tua madre.
    Com'è successo a me quando sei venuta al mondo.
    Com'è successo a me, tutte le volte che ti vedevo nelle braccia di tua madre.

    Tu e tua madre. La ragione della mia vita.
    E tutte le volte che vedo te, vedo lei.
    La vedo nei tuoi gesti, nei tuoi sguardi, nel tuo modo di sorridere, di parlare, di camminare. Perché, anche se fisicamente sei identica a me, in tutto il resto sei la fotocopia di Silvia.
    Siete le due donne più quadrate e nevrotiche di questo mondo. Ma vi adoro quando mi guardate con quello sguardo così innocente; quando in continuo vi tirate i capelli dietro le orecchie; quando diventate rosse solo perché qualcuno vi guarda in modo un po' più malizioso; quando sorridete in quel modo così dolce che appartiene solo a voi.
    E non mi sorprende il fatto, che tu abbia deciso di studiare medicina.
    Tra te e Silvia c'è sempre stato un legame speciale. Gi? prima che venissi al mondo.
    Mi ricordo che quando ti agitavi all'interno del mio pancione, ti bastava sentire la sua voce per tranquillizzarti. E solo quando lei mi accarezzava la pancia tu ti muovevi delicatamente per farle capire che gi? sentivi che anche lei era la tua mamma.
    Quando sei nata, io avrei voluto darti il suo nome. Ma lei ha preferito di no, dicendomi che dovevamo darti il nome di una persona speciale. E così abbiamo deciso di chiamarti come mia nonna: Marian.
    Purtroppo, non l'hai conosciuta, ma ti posso assicurare che era una persona eccezionale, come lo sei tu.

    Nella scatola, insieme a questo diario troverai un'altra cosa: un anello. E' l'anello che mi ha regalato tua mamma, quando mi ha chiesto di sposarla.
    Ora è tuo, per ricordarti le persone che più ti amano a questo mondo: le tue due mamme, la morena e la pelirroja.
    E nella mia vita desidero solo una cosa: vederti felice.
    Come quando tua mamma ti teneva tra le sua braccia

    lhdp55comisariomiranda



    Come quando eri piccina e tutte e tre insieme sorridevamo come non avevamo mai fatto prima.

    123456789987-1

    Perché se tu e Silvia sorridete, io sorrido.

    La tua mamma morena


    FINE



    volevo citare le canzoni ed i libri che mi hanno ispirata ed aiutato a scrivere questa FF:

    Emozioni (L. Battisti).....che mi ha ispirato il titolo!!!
    Sally (Vasco)
    Senza parole (Vasco)
    Es un sentimiento nuevo (F. Battiato)
    Tutto l'universo obbedisce all'amore (F. Battiato - C. Consoli)
    Com'è straodinaria la vita (Dolcenera)
    Il regalo più grande (Tiziano Ferro)
    A te (Jovanotti)
    Amore che vieni, amore che vai (De André)

    Non ti muovere (M. Mazzantini)
    Beatriz e i corpi celesti (L. Extebarria)
    Ti prendo e ti porto via (N. Ammaniti)
    Ladra ( S. Wathers)
    Jane Eyre (C. Bronte)

    Sicuramente mancher? qualche libro o qualche canzone all'appello...ma per ora mi vengono in menti solo questi.
     
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  2. Hola Pé
     
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    che dire key, è sempre bello rileggere questa FF anche se la preferita è l'altra ;) pero...cioè adesso dico io...forum nuovo FF nuova!! magari la fai composta da personaggi misti! :P
     
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  3. Late1
     
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    Ho letto questo racconto quasi tutta d'un fiato, interrotta solo da un'ora di sonno e dal dover andare al lavoro. Sono senza parole... non che non abbia nulla da dire, anzi, sono piena di emozioni che, ahimè, faccio una gran fatica a comunicare. Scrivo solo che mi é piaciuta proprio tanto! Ho rivissuto quello che provavo guardando le loro scene, me le sono riviste davanti coi loro modi di fare, le loro espressioni, le loro intonazioni di voce, e tutto questo LEGGENDO!
    Non ero entrata nella sezione fan fiction nel forum dedicato a Pepa e Silvia e, ad essere sincera, non avevo mai avuto a che fare con una di esse in vita mia... non sapevo neanche cosa significasse la sopra citata parola composta. Dopo averla letta e aver letto il commento di Hola Pe'
    CITAZIONE
    è sempre bello rileggere questa FF anche se la preferita è l'altra

    (Cioé, ce ne sono altre??!?!?!) sono andata a leggermene altre due (?Amore che vieni, amore che vai? e ?Mi sembra ieri)?, anche quelle tutte d'un fiato, a scapito di ore di sonno. Credo che siano un regalo grandissimo per tutte quelle persone che hanno amato la coppia di Pepa e Silvia, per tutte quelle cui le loro apparizioni all'interno di 39 puntate della serie sono rimaste strette, per tutte quelle che hanno fantasticato su tutto quello che di loro veniva accennato ma non mostrato, mostrato ma non approfondito, oppure affatto accennato, per tutte quelle che non hanno digerito la sceneggiatura dalla fine della puntata 104 in poi. Quindi... GRAZIE Keybook!
     
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  4. Keybook
     
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    Late, non posso far altro, che scriverti " GRAZIE"!

    Grazie per il tempo che hai dedicato a leggere le mie FF! Il tempo è prezioso....e ne abbiamo sempre di meno a disposizione, e utilizzarlo per leggerlo una mia fan fiction, non può far altro che "lusingarmi".

    Grazie per le belle parole spese.

    Scusami, per il sonno perso!

    La fan fiction principali sono tre Tu chiamale se vuoi emozioni, Mi sembra ieri, Amore che vieni, amore che va (la mia preferita per tantissimi motivi!)

    Poi c'è l'ultima "l'amore è una cosa semplice" e " Sei solo tu la cosa che per me è importante", scritta a quattro mani!.

    Adesso è in cantiere "Casa Key Roma", prima o poi riuscirò a postare il primo capitolo....solo che ho pochissimo tempo a disposizione, ma ce la farò!
     
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  5. Late1
     
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    In questo periodo ho perso molte ore notturne a lavorare... Il fatto che abbia preferito leggere i tuoi racconti piuttosto che dormire quando finalmente avrei potuto è la misura di quanto mi siano piaciuti: una volta iniziato non riuscivo a smettere di leggerli, dovevo arrivare fino alla fine. Ma non solo: si è trattato di una mia piccola rivincita su queste giornate che sembrano non lasciare spazio ad altro che lavorare, mangiare e dormire. Mi fa felice sapere che ci sia un'altra fan fiction in cantiere! Nell'attesa leggerò le altre due. Come ti capisco quando parli del poco tempo disponibile!
     
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4 replies since 30/10/2014, 22:32   390 views
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